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Per la produzione del soave vengono utilizzati diversi vitigni, ma alla base di questo di questo vi è l’uva garganega, utilizzato in una quantità pari al 70%, accompagnato per il restante 30% dal Trebbiano di Soave, oppure dal Pinot bianco o dallo Chardonnay. A questi può anche essere ugualmente aggiunto il trebbiano toscano, ma la quantità utilizzata non deve superare il 10%. Il Soave viene prodotto in una zona che ricopre i seguenti territori: San Martino, Monteforte d’Alpone, Mezzane di Sotto, Buon Albergo, Roncà, San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, San Bonifacio, Cladiero, Cazzano di Tramigna, Illasi, Colognola ai Colli, Lavagano. Le aree in cui sono coltivati questi vigneti sono caratterizzate da terreni argillosi e calcarei, con tufo e sono anche ricchi di anidride carbonica.
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Il vino bianco veneto, il Soave, consta di diverse varietà, tra cui il Soave Superiore e lo spumante. il Soave superiore deve sottostare ad almeno quattro mesi di invecchiamento prima di essere messo in commercio e deve avere una gradazione alcoolica di almeno 11,5 gradi. Esistono poi il soave classico e il soave classico superiore la cui gradazione deve essere la stessa del precedente citato e deve sottostare anche allo stesso periodo di invecchiamento. Infine, il Soave viene realizzato e prodotto anche come spumante le cui caratteristiche organolettiche sono molto simili alle altre tipologie di questo vino veneto.
Il Soave è un vino bianco veneto molto delicato e anche molto piacevole, con un profumo forte e intenso, leggermente di corpo e con un retrogusto amarognolo, ma armonico. La sua produzione consta di diverse varietà e ognuna di esse ha determinate qualità le quali per essere degustate al meglio e per poter essere esaltate necessitano di determinate pietanze che le accompagnino. Le caratteristiche di questo vino, in ogni sua variante, sono perfette per poter affiancare tutti i pasti, dall’antipasto al pranzo, dalla cena al dessert. Ovviamente, però, ogni tipologia di Soave necessita di una propria pietanza a seconda delle caratteristiche organolettiche. Infatti se il Soave è superiore va accostato a determinati tipi di pasti, se è giovane ad altri ancora, stesso discorso vale se è spumante o classico. Dato in comune tra tutte queste varianti del vino veneto in questione è la temperatura con cui esso va servito, ovvero 8-10 °C per le tipologie tranquille e 6 °C per lo spumante. Il Soave spumante, nella versione secca, può essere servito con aperitivi, può accompagnare piatti a base di verdure e di pesce o anche con pasti gratinati oppure fritti. Lo spumante extra dry può essere facilmente accostato con il pesce, soprattutto con crostacei all’insalata, con mousse di fegato o con tortelli di zucca. Il Soave frizzante crea un binomio perfetto con pietanze quali risotti conditi con molto burro, strudel salati o anche frittate a base di ortaggi. Il Soave tranquillo ha un sapore secco ma fresco e va gustato giovane, meglio se accostato da pietanze semplici e leggere come insalate, insalate ai frutti di mare, risotto con asparagi o all’ortolana, strudel di verdure oppure secondi piatti a base di pesce bollito o cotto a vapore con accostamento di verdure. Il Soave Superiore è stato sottoposto ad un periodo di invecchiamento e, quindi, si presenta più corposo e strutturato. Ciò sta a significare che, essendo il suo sapore più deciso, è perfetto per accompagnare pietanze più elaborate o sostanziose, come frutti di mare gratinati, ragù di mare, primi piatti con sugo di gamberi, salmone grigliato, verdure grigliate, salumi, pesce al forno e all’acqua pazza, meglio se orata e scorfano, e seppie realizzate in maniera particolare ed elaborata. Infine, il Soave Superiore Classico: quest’ultimo presenta le medesime caratteristiche organolettiche del precedente, pertanto gli abbinamenti non cambiano.
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