vittoria
La zona vinicola di Vittoria coinvolge tre provincie siciliane ed ha una lunga tradizione vinicola che parte ufficialmente dai primi del Seicento, durante la dominazione spagnola. Era il 1606 quando fu fondata la cittadina di Vittoria con la nobildonna Vittoria Colonna Henriquez delegata della casa reale iberica che fece donazioni di terreni a patto che fossero coltivati a vite. La coltivazione delle uve fu quindi stabilita già dall'autorità reale iberica nel Rinascimento, raggiungendo oggi ottimi risultati. Il vino più importante che vi si produce oggi è il Cerasuolo di Vittoria sotto la protezione della denominazione DOCG, affiancato anche dal leggero ma ottimo Frappato di Vittoria, fruttato e molto fresco, ottimo per il consumo quotidiano. Le viti coltivate all'incrocio delle provincie di Caltanissetta, Ragusa e Catania sfruttano terreni calcarei e sabbiosi, con un microclima caldo e tipico dell'isola siciliana dove le estati sono lunghe ed afose e gli inverni corti e miti. Il calcare fornisce la giusta acidità che si rispecchia poi negli invecchiamenti, mentre i terreni sabbiosi, utilizzabili solo per uve che non soffrano carenze idriche, aiutano a combattere naturalmente la disastrosa e temibile fillossera. L'unico inconveniente di un eccessivo drenaggio potrebbe essere una dispersione eccessiva nel suolo delle sostanze nutritive. L'attenzione su questo tipo di apporto deve essere quindi maggiore. per consentirgli una certa longevità. La sabbia invece, da una parte aiuta a combattere la filossera, dall'altra rende il terreno troppo drenante, disperdendo così molti elementi nutritivi. La pianta quindi potrebbe soffrire di carenze “alimentari”, e per questo va controllata in misura maggiore rispetto ad altri terreni.
Storicamente questa terre venne coltivata dalle sue antiche popolazioni dei Siculi e dei Sicani, e successivamente dai coloni greci e dai Romani, che ne liberarono l'enorme forza commerciale. Anche i Cartaginesi, che dominarono l'isola prima dei Romani, ebbero un ruolo fondamentale nella commercializzazione dei vini siciliani, grazie alla loro potente marina mercantile. Con la caduta dell'impero romano e la dominazione araba la produzione di vino subì un contraccolpo importante e si riprese definitivamente solo grazie alla dominazione spagnola. Qui iniziò la vera storia di Vittoria e dei suoi vini delicatamente profumati ottimi con la cucina locale.
Sono circa una decina i comuni che oggi vengono coinvolti nella produzione dei vini di Vittoria, con una forte predilezione per i vini rossi. I vini bianchi invece sono ancora al margine della produzione ma da alcuni anni si sta cercando di dare un'identità anche ai vini bianchi, puntando su una sola varietà nella tipologia monovitigno per uscire da puri ragionamenti localistici. Chiaramente è ancora il Cerasuolo a farla da padrone come fama.
Le uve che vengono usate per a produzione dei vini di Vittoria sono le classiche siciliane.
Per i vini bianchi a Vittoria si sta puntando tutto sull'Ansonica, che i siciliani chiamano Inzolia, che può essere tagliato in percentuali minime con dei bianchi della zona, come ad esempio il Catarratto.
L'Inzolia regala la giusta struttura ed acidità, con bei profumi di frutta bianca, in particolare pesca, e finali alle mandorle e alla frutta secca.
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La denominazione di origine controllata Vittoria venne istituita nel 1973, e poi rivista nel 2005 per inglobare ed autorizzare proprio la produzione di vini bianchi. Autorizza la produzione di vini bianchi nelle tre provincie sopra menzionate. I vini sono paglierino, fruttati con fantastici aromi di pesca, noce e mandorle. Il vino è giallo paglierino, con una gamma olfattiva fruttata, con frutti sia bianchi freschi che secchi, in particolare con aromi di noce. La bocca è fresca e asciutta, mentre i gusti sono gli stessi che troviamo al naso. I vini di questa denominazione hanno un'ottima struttura, e infatti riescono ad abbinarsi anche con le carni rosse. Restano chiaramente gli abbinamenti con gli affettati e i formaggi. Chiaramente il fatto che l'autorizzazione sia partita solo nel 2005, per la denominazione che autorizzasse i bianchi, fa si che i produttori sia ancora di dimensione molto locale. Assaggiare quindi un vino di Vittoria bianco, a meno che non ci si trovi in Sicilia, resta piuttosto difficile ancora e si suggerisce quindi una visita nella zona. Per il momento infatti sembra solo che la cantina Gufi sia riuscita a segnalarsi anche al di fuori dell'isola. Altrimenti le numerose sagre regionali possono essere la giusta occasione per ritrovare i gusti di questi vini. Si consiglia ad esempio la festa “Inycon, Menfi e i suoi vini” di luglio proprio nel pese di Menfi, dove potrete incontrare tutti i viticoltori della zona.
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