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Il territorio

Il territorio dove viene prodotto l'Alghero DOC rosso, quello circostante l'omonima cittadina sulla costa ovest della Sardegna, è una porzione molto piccola di area vinicola, che si trova precisamente tra Alghero e il suo capoluogo Sassari, più ad est rispetto alla costa, nell'entroterra. I vini della zona sono stati conosciuti solo in epoca recente a livello nazionale, ma la coltivazione della vite in tutta l'isola risale all'epoca fenicia, quando aveva un valore più alto nel commercio del Mediterraneo. Oggi infatti non si è ancora riusciti a raggiungere quell'importanza che la viticoltura e la produzione di vini ebbe in epoca antica anche grazie ai Romani, i primi globalizzatori della storia e soprattutto amanti del vino tanto da farne uno dei prodotti principali del loro impero.

Oggi la viticoltura e la vinificazione sono ancora praticate a livello artigianale nella zona e sono poche le aziende che sono riuscite a costruire realtà più importanti, anche se i locali sono ben intenzionati a difendere e valorizzare le uve indigene per produrre alimenti autoctoni.

Il territorio che interessa la vinificazione dell'Alghero è pianeggiante, ed occupa geograficamente ;a Piana della Nurra. Questo aspetto toponomastico di pianura è abbastanza inusuale nell'isola, che vede solo il 20% del territorio con aspetti pianeggianti.

La zona dal punto di vista agricolo è molto giovane in quanto fino agli anni 20 e 30 del Novecento, l'area era occupata da paludi, bonificate solo in epoca fascista. Prima della bonifica non solo l'agricoltura non era praticata, ma la zona, a causa delle malattie contraibili in quell'ambiente malsano, era scarsamente abitata, con soli 5 cittadini ogni chilometro quadrato.

La popolazione viveva tutta ammassata in alcuni centri ad alta densità al di fuori della piana, seppur a minima distanza. Dopo la bonifica si è rivelato ai viticoltori, una geologia caratterizzata da scisti, con un terreno secco a causa dello scarso rifornimento idrico.

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Le uve utilizzate

algheroLe uve utilizzate per la produzione dell'Alghero DOC in rosso, sono principalmente delle francesi importate decenni fa, miste ad uve italiane e locali. Fanno parte dell'assemblaggio i due Cabernet, Franc e Sauvignon, il Carmenère e poi il Sangiovese e gli indigeni Cagnulari e Cannonau. Il Cannonau però, contrariamente ad altre parti dell'isola, non viene sfruttato in purezza, in quanto sofferente di rachite sopra i 40° C, temperature qui spesso raggiunte, ed ha problemi anche con i rovesci temporaleschi. Il Cannonau qui ha bacche piccole, con grosse bucce nere ma apporta morbidezza e corpo nei tagli, profumazioni fruttate e speziate in particolare se invecchiati.


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    alghero: La denominazione Alghero rosso DOC

    algheroL'Alghero DOC è protetto dalla legge riguardante le denominazioni di origine controllata dal 1995, e il disciplinare poi approvato dalla regione prevede, per i vini rossi, le tipologie generica, Novello, Liquoroso e Spumante.

    Naturalmente il disciplinare individua anche i territori di produzione che sono limitati ai soli comuni di Alghero, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri, Ittiri e Sassari.

    La base ampelografica con cui si deve produrre l'Alghero prevede l'impiego del Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, del Carmenère, del Sangiovese, del Cagnulari e del Cannonau, per almeno l'85%, ma i viticoltori hanno la facoltà di aggiungere anche altre uve della provincia.

    Il Cabernet poi ha diritto alla menzione monovitigno in etichetta quando a formare l'assemblaggio sono i due Cabernet e il Carmenère, mentre per le menzioni monovitigno Sangiovese e Cagnulari i vitigni possono concorrere solo in purezza.

    La menzione Liquoroso è invece riservata ai vini le cui uve sono appassite su pianta o su graticci e una volta vinificate raggiungono almeno il 13% vol. In questo caso i vini devono essere affinati ed invecchiati per tre anni, calcolati a partire dal 1° gennaio successivo alla raccolta delle uve. Per la menzione Riserva invece il periodo di affinamento deve arrivare a cinque anni.

    Il vino generico secco è di colore rubino che sfuma sul granato con l'età. Il profumo è vinoso mentre il palato è pieno e lievemente tannico.

    Il monovitigno Cabernet è un vini secco, ancora lievemente tannico, mentre il colore rubino si fa più carico, sempre tendente al granato con l'età. I profumi sono ancora vinosi ed eterei, per un'associazione a tavola con il formaggio a pasta dura e la carne rossa.

    L'Alghero Sangiovese ha un bel colore rosso rubino, con olfatto profondo e palato secco, ben armonizzato e utile a tavola per molti abbinamenti, in particolare con le carni in generale, con il formaggio semiduro ma anche con le minestre.

    L'Alghero Cagnulari resta sempre di colore rubino e con profumi vinosi. Si abbina sempre con formaggio semiduro, minestre e salumi.

    L'Alghero Novello assume vene violette nel suo rubino intenso, rimane vinoso nei profumi ma esprime anche un naso fruttato. Il palato si ammanta di morbidezza, fragranza e persistenza. Qui si accompagna ancora con le minestre e i salumi, ma anche con piatti a base di uova.

    L'Alghero Liquoroso invece ha un colore granato che sfuma sul mattone, molto aromatico al naso e naturalmente con il gusto dolce, ottimo con le torte o in meditazione.

    Il Frizzante ha i colori del Novello, ma gusti che variano dall'asciutto al dolce.



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