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Il vitigno che viene coltivato per la realizzazione del Boca è il nebbiolo, che grazie al territorio si esprime in tutta la sia raffinatezza ed eleganza. Questo è un uva a bacca rossa autoctona originaria delle Langhe, ovvero una qualità di uva tra le più antiche e nobili che si possono trovare nel patrimonio ampelografico d'Europa. È una varietà molto difficile da coltivare perché particolarmente esigente per quanto riguarda il microclima. Il suo ciclo vegetativo è lungo e la maturazione proprio per questo è tardiva, infatti la raccolta delle uve avviene a metà ottobre. Visto tali caratteristiche il nebbiolo viene coltivato quasi esclusivamente nella sua terra di origine delle Langhe, ovvero in Alto Piemonte ed in Valtellina, dove prende il nome di Chiavennasca. Nel corso degli anni sono stati moltissimi i tentavi di coltivare il nebbiolo in altre zone del mondo, ma purtroppo i risultati non sono stati soddisfacenti. Un secondo vitigno che viene spesso impiegato per la produzione del Boca DOC è l'uva rara, coltivata da secoli in Alto Piemonte ed in Oltrepò Pavese. Anticamente questa vite veniva scambiata con il Croatina oppure con la Bonarda novarese, anche se entrambi sono delle varietà distinte. Tra i vitigni complementari quello sicuramente degno di nota da un punto di vista qualitativo è il vitigno Vespolina. Questa uva ha un profilo elegante ed aromatici, e rimanda sentori speziati intensi e particolarmente caratteristici. Il Boca si mostra esteticamente con una colorazione rubino chiaro, ed il suo bouquet esprime profumi di piccoli frutti di bosco con note speziate e profumi intensi di viola. Al alato è una bevanda corposa con sentori di tannini raffinati ed una freschezza gradevole. Il suo finale è lungo e persistente, proprio per questo si adatta perfettamente all'invecchiamento.
Nel 1969 il vino Boca ha ricevuto la Denominazione di Origine Controllata. La sua zona di produzione come abbiamo precedentemente accennato si trova in provincia di Novara, nei territori che comprendono il comune di Boca, il comune di Maggiora, il comune di Cavallirio, quello di Prato Sesia ed infine Grignasco. La sua base ampelografica è stata definita dal disciplinare in nebbiolo dal 70& al 90%, con un saldo restante di Uva rara o Vespolina per un massimo del 30%. Il suo valore alcolometrico minimo è di 11,50% e di 12,00% per quanto riguarda la qualità Boca Riserva. Prima della commercializzazione il Boca DOC deve invecchiare almeno 34 mesi, du cui i primi 18 in botte di legno, mentre la versione Riserva ha un periodo di invecchiamento di 26 mesi, di cui 24 in botte di legno. Questo vino deve essere degustato ad una temperatura che si aggira intorno ai 16/18° ed in tavola si presta benissimo per essere servito con secondi piatti di carne sua bianca che rossa, oppure con arrosti, o carne alla griglia oppure in umido. Ottimo anche con pietanze di selvaggina.
Il Nebbiolo è un vitigno che produce bacche di colorazione nera, ed è considerato uno dei vitigni più pregiati, che si presta benissimo per la produzione di vini da invecchiamento di altissima qualità. Come è intuibile il termine Nebbiolo deriva da Nebbia, ma ancora oggi non è chiaro se è stato attribuito per definire l'aspetto acino scuro appannato da abbondante pruina, oppure se è dovuto a seguito della maturazione tardiva delle sue uve, che porta alla raccolta nel periodo delle nebbie autunnali.
Ben conosciuto per la produzione di Barolo, il Nebbiolo è un vitigno autoctono che rappresenta una singolarità nel mondo enologico. Pure essendo infatti molto famoso, non è coltivato al di fuori della sua zona d'origine, ad eccezione di pochissimi ettari in Argentina, dove fu importato da alcuni immigrati italiani. In Sud America però non ha trovato la stessa fortuna della patria, dove è probabile che trovi il suo clima ideale per rendere al meglio.
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