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I vini del Conero sono oggi protetti dalla legge, sia sotto la Doc, con il nome Rosso Conero, che sotto la Docg, e istituisce il Montepulciano come il vitigno più importante per la denominazione. Come in molte parti del centro Italia, il Montepulciano viene allevato insieme all'altro grande vitigno di queste parti: il Sangiovese.
Il Montepulciano è un vitigno ormai considerato nobile, grazie alla potenza e all'aromaticità dei suoi vini. Non si è ancora riusciti a comprendere la sua origine, ma è radicato nel centro da moltissimo tempo. Se prima veniva utilizzato con vinificazioni poco qualitative, per produrre in quantità, oggi se ne è compresa la grande potenzialità, e le vinificazioni più attente stanno producendo vini paragonati anche ai supertuscans. Il successo del Montepulciano è divenuto ormai internazionale.Il grappolo si presenta di grandezza media, con bucce piene di pruina e grande presenza di elementi aromatici. Produce vini tannici ma comunque soffici, con tanta marasca e ciliegie, molto alcolici. Il Sangiovese è invece il grande vitigno della Toscana e dei supertuscans, presente anche nelle Marche per produrre ottimi vini. Tra i due sottotipi di Sangiovese, nelle Marche è largamente coltivato il meno pregiato, il Piccolo, ma vi è una buona presenza anche del più pregiato Grosso. CASA TESSILE Alghero sardo Tappeto Cotone Varie Misure - 57x88 cm. Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,9€ |
I vini Conero sono sotto la denominazione di origine controllata e garantita dal 1° settembre 2001, e riguarda solo vini rossi, che possono essere prodotti solo nei comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo Numana, Castelfidardo ed Osimo. La legge conferisce al Montepulciano l'85% almeno del taglio, e fino al 15% al Sangiovese. I vigneti devono essere soleggiati e non sui terreni umidi. Per le uve, le rese devono essere al massimo di 13 tonnellate per ettaro. Si tratta di vini alcolici, profumati ed intensi, ricchi di struttura e da abbinare con piatti anche complessi. I vini devono essere invecchiati almeno due anni.
Il Rosso Conero invece ricade sotto la Doc già dal 21 luglio 1967, e i comuni di produzione sono gli stessi della Docg. A differenza della Docg, nella Doc possono essere utilizzati anche altri vitigni marchigiani, al posto del Sangiovese, senza comunque variare la percentuale di Montepulciano. Le rese e le posizioni dei vigneti sono le stesse. Anche qui abbiamo vini pieni, ma sapidi e astringenti, perfetti per i piatti con il tartufo e le carni alla brace, anche di selvaggina. Perfetti anche con i primi al sugo di carne.Sono molti i vini di Conero, sia Doc che Docg, da segnalare. Un buon Doc è quello di Conti Leopardi, il Dittajuti, ottimo con l'arrosto e il formaggio. Anche il Rosso Conero Doc di Garofoli si segnala per gli ottimi profumi intensi al tabacco e vaniglia, immersi nel cuoio, nella liquirizia e con aromi fruttati di ciliegia e visciola. Ben sapido ma vellutato, il palato torna sulla frutta con tocchi di marmellate, e liquirizia.
Nella Docg, da segnalare il Riserva Cùmaro di Umani Ronchi, con aromi di frutta rossa come la marasca e il ribes, immersi nella prugna, ma anche finali di tabacco, vaniglia e pepe nero. Ottimo gusto, soffice per paste con sugo di carne e uccelletti in umido.
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