Il vino Galluccio DOC viene realizzato nella maggior parte dei casi con l'Aglianico. Esso è un vitigno di origine greca, che si è sviluppato principalmente nel sud d'Italia nella regione della Campania e nella Basilicata, perché qui ha trovato tutte le condizioni per esprimersi ai massimi livelli di eccellenza. L'Aglianico è una qualità a bacca rossa che predilige condizioni climatiche fresche e ventilate che possono offrire notevoli escursioni termiche. È un vitigno di ottima produttività ed i suoi grappoli sono di media grandezza, con gli acini che si presentano esteticamente di colore blu molto scuro, ricoperti da abbondante pruina. Il colore della bevanda come abbiamo anticipato è rosso rubino intenso con riflessi granato. All'olfatto ricorda profumi di frutta rossa, piccoli frutti di bosco e leggere note speziate, al palato invece è una bevanda strutturata, con sentori di aromi profondi e con trama tannica importante ed vivace acidità gradevole. Possiamo definire il Galluccio un vino che si presta benissimo all'invecchiamento, ma che ha bisogni di alcuni anni di affinamento in bottiglia, in maniera tale da smussare le sue spigolosità tipiche di un vino giovane, e trovare dunque la giusta aroma. Esso va servito da una temperatura di circa 18°, e trova abbinamenti con piatti di grigliata mista, arrosti di carne rossa, braciole di carne di maiale, pietanza di selvaggina ed agnello scottadito.
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Il vitigno Aglianico venne introdotto nel nostro paese intorno al VII-Vi secolo a.C. Una importante testimonianza della sua presenza fu il ritrovamento dei resti di un torchio romano, scoperto nella zona Rione in Volture, nella provincia di Potenza. Attualmente non vi sono ancora certezze sull'origine del nome, che potrebbe risalire alla città di Elea, presente sulla costa tirrenica della Campania, oppure semplicemente una storpiatura del nome Ellenico. Altre testimonianze storico-letterarie sulla presenza di questo vitigno si possono trovare in Orazio, il quale cantò le tante qualità della sua terra natia Venosa e del suo buonissimo vino. Secondo altre testimonianze il nome potrebbe derivare da Elleanico che divenne col passare del tempo Aglianico, durante la denominazione aragonese nel corso del quindicesimo secolo, a causa della pronuncia doppia “gli” nell'uso fonetico della lingua spagnola, e dal suffisso “anuicus”, che nella lingua latina indica appartenenza a qualcosa. Attualmente il vitino Aglianico è considerato uno dei migliori vitigni per la produzione del vino rosso DOC.
Nel sud dell'Italia è componente essenziale per molti vini che nulla hanno a che invidiare ai grandi supertuscans. Basti pensare all'Aglianico del Vulture, che conquista i conque grappoli in quasi tutte le guide di vini.L'Aglianico produce vini da affinamento, maturi, dai sapori speziati ed erbacei che accompagnano la frutta rossa matura e il sottobosco. Nei grandi invecchiamenti raggiunge profumi di cuoio e aromi animali.
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