gioia del colle








Gioia del Colle. Introduzione

La storia del vino Gioia del Colle si intreccia con la storia del Manduria considerato attualmente suo fratello. Oggi nonostante le variazioni climatiche esso riesce a garantire una qualità soddisfacente dai sapori intensi e profumati. Entrambi i vini protagonisti della regione Puglia sonio molto apprezzati sia nella loro familiarità, ma anche nella diversità, perché sanno esprimere i loro territori al meglio. A livello numerico il Primitivo di Manduria rispetto a Gioia del Colle potrebbe oscurare quest'ultimo per la grandezza della sua superficie vitata, maggiore di ben tre volte. Gioia del Colle viene prodotto nell'altopiano della Murgia barese a circa 400 metri di altezza ed ha onorato numerose vendemmie e si appresta anche quest'anno a farlo, in base alle consuete previsioni estive. Gli esperti confermano che nonostante le numerose variazioni climatiche e la tanta siccità, saprà dare grappoli perfetti contenenti elevato grado zuccherino.
Gioia del Colle

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Descrizione

Questo vino contiene un profilo aromatico eccellente e polifenolico dalla grande struttura e si mostra esteticamente dalla colorazione rubino tendente al viola e all'arancione. Al palato regala sentori di frutta rossa, prugna e marasca che tende a divenire vellutato con l'invecchiamento. Dal 1987 Gioia del Colle vanta la Denominazione di Origine Controllata e viene prodotto in circa 15 comuni del Barese. La sua coltivazione si espande oltre Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellano Grotte fino ad raggiungere il comune di Altamura con i territori limitrofi. Attualmente il Consorzio Tutela a Valorizzazione Doc del Primitivo Gioia del Colle è diretto da Vito Donato Giuliani, ed aderiscono per mille ettari di terreno la quasi totalità dei produttori e degli imbottigliatori, con una produzione annua che si aggira intorno ai 2 milioni di bottiglie. Sono moltissime le aziende guidate da giovani e da donne che hanno imparato il mestiere dai padri e dai nonni aggiungendo qualcosa di innovativo. Vi sono inoltre quelli che hanno scelto di produrre un vino biologico, come la Coppi di Turi, la prima ad aver riconvertito i sui 100 ettari e la sola ad alimentare la propria cantina con energia pulita.

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gioia del colle: Azienda

Attualmente l'azienda che venne fondata nel 1882 è considerata un vero e proprio Tempio del Gioia del Colle, condotta con spirito innovativo dall'ultima generazione. Essa si trova in prima fila per la sua accoglienza verso gli enoturisti durante gli eventi consueti del vino come Cantine Aperte e Calici di Stelle. Recentemente è stata offerta una panoramica sulle tante qualità e sulle potenzialità espressive di questo sito vinicolo da parte del Chiostro delle Clarisse di Turi in occasione del 25° anniversario delle Cantine Aperte. Inoltre una delegazione di giornalisti del Food & Wine alla presenza di produttori aderenti al Movimento del Turismo Vinicolo della Puglia ha partecipato con onore all'evento del Doc Gioia del Colle. Sebastiano De Corato e Vittoria Cisonno, ovvero presidente e direttore del Mtv Puglia fecero gli onori di casa insieme al sindaco della città Domenico Coppi. Vennero degustati i vini delle seguenti aziende:

1. Coppi

2. Tenuta Chiaromonte

3. Tenuta Viglione

4. Pietraventosa

5. Azienda Agricola Tre Pini

6. Cantina Imperatore

7. Tenuta Patruno Perniola

8. Azienda Agricola Cannito

Il vino Gioia del Colle non ha solamente dato il nome alla denominazione, ma è considerata la sua culla, dove diversi secoli fa arrivò questo vitigno, sin pensi attraverso una migrazioni delle popolazioni dei Balcani. Alla fine del 700 un sacerdote di nome Don Filippo Indellicati, grazie a diversi ed approfonditi studi, intuì le possibilità selezionando i vitigni appartenenti alla stessa tipologia, evidenziando così una qualità robusta con tarda fioritura ma con una maturazione precoce, in grado così resistere ai rischi primaverili ed alle piogge autunnali. Il nome di questo vitigno fu così Primitivo oppure Primaticcio. Con il passare del tempo nella contrada Terzi di Gioia del Colle, il vitigno che era oggetto di intensiva coltura si diffuse rapidamente anche nelle zone limitrofe grazie ai monaci benedettini. In seguito verso la fine dell'800 il Primitivo raggiunse la Manduria, precisamente a Campomarino grazie alle barbatelle portate come dote da una nobildonna. La prima bottiglia risale al 1881 ma è negli anni 20 che la coltivazione del Primitivo di Manduria si estese fino al Salento. Ancora oggi l'origine del Primitivo Gioia del Colle è ancora un mistero, anche se nel 1967 un patologo di origine americane scoprì che il Primitivo e lo Zinfandel della California erano lo stesso vino. Successivamente venne confermata la loro identità genetica.

La Puglia è comunque ancora piena di piccoli produttori locali, e girando per le trattorie della zona, si possono trovare tanti vini che vengono serviti solo da quelle parti.



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