La storia dell'impastatrice sembra sia legata a quella della famosa torta Sacher, ma forse questa leggenda resta solo una suggestione visto che questo dolce fu inventato all'inizio dell'Ottocento, mentre i primi brevetti per elettrodomestici da cucina sono della fine di questo secolo. È più probabile che l'impastatrice che conosciamo sia stata realizzata nei primi anni del Novecento, magari da una famosa inventrice, Josephine Garis Cochrane, inventrice anche della lavastoviglie e depositaria di altri nove importanti brevetti. Comunque l'impastatrice era già affermata negli anni 30 del secolo scorso. In particolare utilizzata solo dai fornai e dai pasticceri, gli unici in grado di affrontare i costi di un macchinario allora costoso. Con il passare degli anni vennero realizzate anche impastatrici domestiche, specialmente con l'emancipazione della donna che l'ha sottratta sempre più alle consuete faccende domestiche. E con la maggiore produzione si ebbero anche prezzi migliori, ed oggi è possibile trovare macchine impastatrici anche per 50 euro. Naturalmente si tratta dei modelli più semplici, che in genere effettuano solo determinate operazioni. Vi sono anche per cifre inferiori, macchine che impastano e cuociono il pane fino a pezzi da circa 750 grammi.
L’impastatrice comunque può essere utilizzata anche per preparare l'impasto per la pasta, la pizza, e i dolci. Ma ormai ci sono impastatrici per tutti i gusti, più o meno professionali, che consentono anche a casa di sbizzarrirsi con le preparazioni più fantasiose.Sono molte le aziende oggi che producono impastatrici, alcune di grande fama e da decenni sul mercato, altre, specialmente con la globalizzazione moderna, relativamente recenti, se non almeno nella conoscenza, che producono nell'est asiatico, divenuto ormai la fabbrica del mondo.
La scelta è quindi molto ricca e variegata, e a volte può complicare le idee. Tra le grandi classiche c'è l'Imperia, prodotta in acciaio cromato, molto robusta e compatta, con molti accessori a disposizione. Sicuramente costosa, offre il vantaggio di essere quasi eterna, grazie ai materiali di altissima qualità di cui è fatta. Può essere affiancata anche dalla trafilatrice, sempre della stessa azienda e sempre di ottimi materiali. La trafilatrice servirà a dare forma all'impasto. L'impasto non è di per se stesso difficile da preparare, ma risulta sempre faticoso e lungo. La scelta di acquistare un'impastatrice e il tipo di impastatrice, dipenderà essenzialmente da quante volte si intende preparare un impasto. Se questo viene preparato una volta al mese, forse nemmeno conviene passare all'acquisto. Se invece la cadenza è settimanale, sarà sufficiente un'impastatrice di medio livello, più economica. Nell'uso quotidiano invece, per chi ad esempio ama fare sempre il pane in casa, allora il consiglio è quello di spendere di più ma di assicurarsi un modello funzionale e resistente. Più la spesa sarà elevata, più funzioni prevederà l'impastatrice, e di conseguenza la vostra fantasia in cucina aumenterà di pari passo.In questo caso non si parla nemmeno più di semplici impastatrici, ma di veri e propri robot tutto fare in cucina, che grazie ad un unico motore elettrico e molti accessori, possono svolgere anche funzioni diverse, come trafilare l'impasto per produrre molte forme di pasta comuni, come maccheroni, pennette, tagliatelle e tante altre; montare la panna per i dolci e addirittura realizzare i gelati.Tra le migliori aziende in questo ramo troviamo la KitchenAid, e la Kenwood solo per fare due grandi nomi. L'unico svantaggio di questi robot è il molto spazio che occupano necessariamente, risolvibile predisponendo dei pensili appositi, che avrebbero invece il vantaggio di mettere in bella mostra elettrodomestici di gran pregio. Queste due marche offrono robot in grado di durare decenni, grazie al motore elettrico in testa e alla trasmissione moto tutta meccanica in acciaio. Le varie vaschette sono molto capienti, fino a 6 kg, e consentono quindi preparazioni per molte persone. Altrimenti si possono scegliere impastatrici più specifiche, pensate ad esempio solo per il pane, con un risparmio di denaro notevole, tra i 50 e i 100 euro, e anche di spazio. Con delle piccole furbizie inoltre si possono 2espandere” le possibilità monouso delle macchine del pane. Queste dividono l'operazione in tre fasi temporali ben distinte. Nella prima impastano a freddo, nella seconda lasciano riposare l'impasto affinché il lievito agisca e lo gonfi, e nella terza cuociono il pane. Se desiderate potete lasciare che la macchina impasti, e anche che lasci agire il lievito, per interrompere poi le operazioni prima della cottura e utilizzare l'impasto per altri scopi. Potrete infatti inserire gli ingredienti per una pizza o per un dolce e una volta impastati toglierli dalla macchina per cucinarli nel forno. In queste operazioni in genere si incontrano difficoltà solo quando l'impasto che si vuole realizzare è più denso e pesante di quello normalmente utilizzato per il pane. Per quel che riguarda i dolci quindi, vi è la possibilità di avere dei problemi, mentre per gli impasti della pizza potrete utilizzare questa piccola furbizia.Per i più esigenti invece vi sono robot che possono costare anche 1000 euro ma sono in grado di impastare e cuocere anche impasti molto noiosi da preparare come la besciamella o la polenta.Vi sono diversi tipi di impastatrice, a seconda dell'utilizzo a cui è destinata. Le due principali differenze si hanno tra la destinazione come macchina professionale per esercizi commerciali ed artigiani, e quella come elettrodomestico per casalinghe, anche se questo tipo di macchinario fu pensato inizialmente sempre per i professionisti.
La prima categoria è quella delle impastatrici a spirale, che ha come clienti principali i panifici e le pasticcerie anche di grandi dimensioni a livello industriale. Naturalmente si tratta di macchinari ad alta efficienza, molto costosi e capaci di lavorare grandi volumi di impasti, in cui è sufficiente inserire gli ingredienti come la farina e l'acqua e nel caso di dolci e pizza anche uova, zucchero ed altri. L'impastatrice a spirale è formata da un corpo verticale con motore in testa. Questo rappresenta l'asse delle pale a spirale intercambiabili che vanno a terminare nella vaschetta dove si pongono gli ingredienti per essere impastati direttamente al suo interno. La vasca è asportabile naturalmente, per facilitare la pulizia, molto rigorosa grazie alle norme sanitarie, e lo svuotamento. Per legge questa deve essere cilindrica e in acciaio e generalmente può ruotare intorno ad un asse principale in modo da contribuire alla lavorazione dell'impasto e aiutare le pale. Altri macchinari, raramente usati, hanno la vasca fissa, mentre quelli con la vasca ribaltabile risultano essere i più efficaci ed utilizzati per le produzioni artigianali e industriali, che sono dotati di ambienti di lavoro provvisti di automatizzazione dei piani di svuotamento. La vasca ribaltabile consente infatti di svuotare l'impasto direttamente sui piani di lavoro o su nastri trasportatori per giungere negli ambienti dove si reali. La spirale viene utilizzata perché il suo movimento rotatorio stira e allunga la struttura di glutine dell'impasto. In questo modo la spirale lo riscalda facendolo aiutando il lievito a gonfiarlo e a creare una massa solida uniforme.L'altro tipo di impastatrice è l'orbitale, detta anche planetaria, ed era indirizzata inizialmente alla pasticceria in quanto capace anche di montare le creme. Oggi, è utilizzata anche in casa come elettrodomestico, in quanto sono state realizzati dei modelli poco costosi, spesso inclusi nei robot, acquistabili da chiunque, di ridotte dimensioni. Il suo utilizzo migliore rimane quello della preparazione dei dolci, potendo cambiare facilmente le pale in accessori con delle specifiche fruste. Ma possono svolgere anche funzioni di tritacarne, impastatrice. Frullatore e spremiagrumi.Sono generalmente più precise dei classici robot da casa.
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