L’allergia al glutine può manifestarsi in qualsiasi soggetto, senza distinzione di sesso o di età. Secondo alcuni studi, l’allattamento al seno aiuta a prevenire o ritardare l’insorgere dell’allergia al glutine in alcuni soggetti, perché il latte materno contiene già aminoacidi costituenti il glutine e quindi si abituerebbe già l’intestino a “lavorare” poi in presenza di glutine. Non è una regola fissa e quindi non è detto che bambini non allattati a lungo al seno siano per forza più soggetti all’allergia al glutine. È fondamentale, per la buona salute dei neonati, di introdurre il glutine qualche mese dopo l’inizio dello svezzamento per evitare che un’allergia al glutine possa provocare shock o altri effetti collaterali al bambino.L’allergia al glutine è riconoscibile attraverso alcuni sintomi che si possono riscontrare anche se l’allergia è minima. L’allergia al glutine può portare un senso di stanchezza dopo aver consumato alimenti contenenti grano e derivati e anche un senso di gonfiore generale dovuto ad un malfunzionamento intestinale nella digestione del glutine. L’allergia al glutine può portare anche a frequenti mal di testa e ad irritabilità caratteriale. Una volta notati dei cambiamenti nel nostro organismo dopo aver mangiato prodotti a base di glutine, potete fare un test per le intolleranze. Il test rivelerà l’allergia al glutine o una semplice intolleranza che spesso si classifica come intolleranza transitoria. Non è detto, infatti, che si nasca con l’allergia al glutine. Durante la nostra vita può capitare di diventare allergici al glutine , secondo quanto dicono gli esperti, proprio perché la lavorazione e la tipologia di grano è variata. Il grano moderno, secondo alcuni studi , sarebbe meno facile da digerire e per alcuni l’intolleranza si verifica dopo periodi in cui l’apparato digerente ha fatto di tutto per andare a scindere le molecole di glutine. Per capire se si è allergici o se si tratta di un intolleranza bisogna effettuare un test. Sulla base dei risultati del test sarà il vostro medico di fiducia a spiegarvi cosa evitare tassativamente per non aggravare la vostra posizione oppure vi indirizzerà a un nutrizionista, esperto anche in celiachia, che potrà darvi una lista di alimenti proibiti e di quelli concessi aiutandovi a capire come procedere con l’alimentazione.
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L’allergia al glutine comporta l’eliminazione dalla propria alimentazione di tutti quegli alimenti a base di grano e cereali. Sono da evitare pane, pasta, pizza, prodotti integrali, prodotti ai cereali, tramezzini, snack vari con pan carrè, tartine, birra, whisky, tutti i prodotti impanati e le sottilette. In linea di massima chi è allergico al glutine può consumare verdure, legumi, yogurt, formaggi, caffè, vino, bevande alcoliche che non siano fermentate con orzo, segale, malto, frutta (attenzione alla frutta secca che può essere stata lavorata con farina), succhi di frutta, carne di ogni tipo, pesce, insaccati, olio ( di oliva, di arachidi, di mais).
Per quanto riguarda i cibi da mangiare o meno , è ovvio che molto dipende dal tipo di allergia a cui un individuo è soggetto. Esistono , però, in commercio prodotti per la celiachia, che è proprio la patologia che indica l’intolleranza al glutine. Con farina non ricavata da grano ma da si producono biscotti, pasta, impasti per pizza, pane che possono essere consumati tranquillamente da chi è allergico al glutine perché ne sono, appunto, privi. L’allergia al glutine è sempre più diffusa tra gli italiani e non sarà difficile per nessuno trovare non lontano da casa un negozio che proponga la vendita di prodotti per celiaci. Non è detto dunque che bisogni rinunciare alla pasta o al pane o ancora al cornetto per colazione. Basta scegliere alimenti senza glutine, prodotti e confezionati specificamente in stabilimenti che non producono altri alimenti a base di glutine. Se siete allergici al glutine occorre che leggiate sempre sulle confezioni gli ingredienti, per assicurarvi che i prodotti non contengano tracce di glutine.
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