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La Coffea non è originaria delle Americhe, ma è giunta fin qui a seguito del colonialismo europeo. La prima piantina di caffè venne trapiantata dal sergente portoghese Francisco de Melo, nell'odierno Stato di Parà intorno al 1727. Una antica leggenda narra che i popoli portoghesi stessero cercando un fusto della pianta con il tentativo di entrare a far parte del commercio nascente, ma purtroppo non riuscirono ad ottenere i semi a causa della ferrea volontà da parte del governo che vietava l'esportazione. Palheta tramite una missione diplomatica riuscì a portare via con se alcuni chicchi di caffè di contrabbando, dopo essere riuscito a sedurre la moglie del governatore francese a tal punto che ella stessa consegnò segretamente un sacchetto contenti i semi. Con il passare del tempo la diffusione del caffè raggiunse il territorio di Rio de Janeiro intorno al 1770, ma per molto tempo restò un prodotto destinato al consumo locale. Agli inizi del diciannovesimo secolo la domanda da parte degli Stati Uniti e dell'Europa crebbe fino ad arrivare ad un vero e proprio boom di caffè. Tale ciclo durò dai primi anni del 1830 fino al 1850, contribuendo purtroppo alla crescita della schiavitù brasiliana, ma anche una maggiore industrializzazione del paese. Le coltivazioni degli Stati di Rio di San Paolo e Minas Gerais si ampliarono moltissimo nel corso del 1820, a tal punto che alla fine del decennio rappresentavano circa il 20% della produzione mondiale di caffè. A partire dal 1830 grazie al caffè il Brasile riuscì nella sua prima importazione, fino a raggiungere il 30% della raccolta globale. La quota di esportazione raggiunse il 40% negli anni 1840, a tal punto che il Brasile divenne il maggiore coltivatore di caffè in tutto il mondo. La prima industria che produceva caffè restò per moltissimi anni alla dipendenza della manodopera costituita da soli schiavi. Più tardi nella prima metà del diciannovesimo secolo, la tratta atlantica degli schiavi provenienti dall'Africa, condusse oltre oceano oltre 1,5 milioni di persone. Queste subirono la deportazione così da essere inserite come forza lavoro gratuita nelle piantagioni dell'impero. Nel 1850 la tratta nigeriana venne bandita, ma tutto questo costrinse ai coltivatori alla ricerca di immigrati europei, che arrivavano in gran numero. Così la domanda da parte dei grandi proprietari venne soddisfatta, ma nonostante ciò il commercio interno della schiavitù proseguì, specialmente nel Regione Nord del Brasile, fino a quando non venne abolito lo schiavismo nel 1888.
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Per la preparazione casalinga del caffè brasiliano dovete avere in casa i seguenti ingredienti:
1. 1 tazzina di caffè qualità Arabica2. 1 Cucchiaino di zucchero bianco3. Spuma di latte q.b3. ½ bicchierino di Baileys4. Cacao amaro in polvere q.b5. 1 foglio di colla di pesce per dolciProcedimento:Iniziate la ricetta preparando il classico caffè come lo realizzate al mattino, aggiungendovi un cucchiaino di zucchero bianco. Successivamente una volta pronto, aggiungetevi il Baileys, celebre liquore Irlandese. Ora passate alla crema di latte da realizzare con la macchina del caffè espresso, aggiungendovi l'apposita canaletta che renderà la vostra crema ancora più densa. Se in casa non avete la macchina per il caffè espresso, aggiungete al latte la colla di pesce precedentemente sciolta a fuoco basso e mescolate fino al raggiungimento di una composto liscio e cremoso. Una volta pronto, versate il caffè nella tazzina e consumate ancora ben caldo. Per arricchire la bevanda potete aggiungervi qualche chicco di caffè.
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