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Nella provincia di Trapani si vinifica il Marsala sia bianco che rosso, anche se quest'ultimo resta il più consumato e conosciuto. Nella produzione del Marsala bianco vengono utilizzate le di quattro vitigni autoctoni siciliani, il Catarratto, il Grillo, il Damaschino e l'Inzolia, il corrispondente dell'Ansonica toscano. Solo il Damaschino sembra essere caduto in disuso, mentre gli altri continuano ad essere impiegati regolarmente. Ognuno aggiunge le sue caratteristiche al vino, che queste siano organolettiche o di struttura. Il Grillo ad esempio aggiunge aromi citrini che possono divenire anche terrosi, e pienezza di corpo, per regalare astringenza quando le uve hanno supportato delle stagioni particolarmente fredde.
Il Catarratto è invece l'uva bianca da vino più coltivata in Sicilia, in particolare nel Trapanese, ed è il vitigno più importante nella produzione del Marsala, che però vede l'Inzolia affermarsi sempre di più. Il Cataratto comunque, una volta usato solo per il taglio, oggi viene sempre più spesso vinificato in purezza in altri vini, dove apporta una buona acidità.L'Inzolia invece apporta una grande aromaticità, fornendo aromi alle noci e alle mandorle. Il Damaschino, oramai abbandonato per il Catarratto, soffre la filossera ed è molto neutro. Trentino Alto Adige. Carta stradale e guida turistica Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,41€ (Risparmi 1,49€) |
La denominazione di origine controllata Marsala venne creata per decreto ministeriale il 28 maggio 1987 da un precedente decreto del 1969, per produrre vino liquoroso in un'area della provincia di Trapani. Una volta effettuata la vinificazione il vino viene fortificato con dell'addizione di alcol, per poi essere diviso in varie tipologie, che prevedono la produzione del tipo Oro e Ambra, a loro volta divise nelle tipologie Fine, Superiore, Superiore riserva, Vergine o Soleras, Vergine riserva o Soleras riserva o Vergine stravecchio o Soleras stravecchio. Poi vi sono delle suddivisioni in secco, semi-secco e dolce dipendentemente della concentrazione zuccherina. I vini del Marsala sono molto reputati, tanto da risultare nelle prime quattro posizioni al mondo come vini da dessert al mondo, ma nelle sue versioni secche viene abbinato anche con la carne elaborata o il pesce. È anche un fantastico vino da meditazione. Tutti i Marsala devono avere come minimo 18% vol.
Naturalmente per citare alcuni vini si parte dalla storica Cantina Florio, presente a Marsala fin dall'Ottocento e ancora la più conosciuta per questo vino. Produce numerosi Marsala che vedono unirsi a quasi tutti i pasti, a cominciare dagli antipasti di mare ma anche di terra, fino alla fine.
Produce un ottimo Marsala Vergine Baglio Florio, invecchiato per molto tempo, 15 anni, e prodotto dal solo Grillo. Il colore è un bel ambrato venato di oro antico, con aromi di frutta secca e mallo di noce, vaniglia, timo e iodio. Palato morbido, gran corpo e struttura con chiusura molto persistente. Ottimo con il pecorino di fossa o in meditazione. Poi c'è il Marsala Vergine Terre Arse con il Grillo in purezza, oro antico. Ancora mallo di noce, spezie, erbe aromatiche e profumi salmasttri. Bocca equilibrata tra il secco e il sapido, perfetta per la bottarga di tonn.Poi ci sono le Cantine Mothia con il The Thousand giallo ambrato e profumi alla mela cotogna, tabacco, miele e mandorle tostate, con finale alla liquirizia e caramello. Sapido e dotato di alcol, va con la pasticceria secca di mandorle.
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