prosecco superiore








Il Prosecco Superiore

Il Prosecco è diventato uno degli spumanti più famosi al mondo, più del Franciacorta, e i numeri delle esportazioni sono lì a testimoniarlo. Ma pochi sanno che, quello che in Italia chiamiamo comunemente Prosecco, è in realtà il Prosecco Superiore. La legge è infatti cambiata per allargare la zona di produzione e sfruttare maggiormente il marchio dal punto di vista economico, ma ha al tempo stesso garantito maggior protezione al Prosecco migliore, portandolo dalla Doc alla Docg, con la menzione Superiore.

Questa menzione si riferisce al Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, la zona migliore, insieme a quella di Asolo protetto sempre da una Docg. Il Prosecco Valdobbiadene-Valdobbiadene inoltre, si divide nelle menzioni Rive e Cartizze, per indicare due zone distinte di allevamento delle uve. Cartizze è una collina ben determinata, che riesce a regalare vini qualitativamente ancor migliori degli altri Prosecco Superiore. In totale, l'area del Prosecco Superiore comprende circa 107 ettarier il Cartizze, e 15 comuni in totale.

Il resto del Prosecco è nella denominazione Doc, sia generica che nella menzione Treviso, ed abbraccia sia il Veneto che il Fiuli-Venezia-Giulia.

Prosecco Superiore

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Il vitigno

A lungo si è discusso del vitigno con cui si produce il Prosecco, tanto che vi è ancora una polemica, anche legale, con una zona particolare del Friuli, l'area che interessa proprio il comune di Prosecco. Al di là di queste polemiche, la nuova legge ha anche modificato il nome dell'uva, per differenziarla dal nome del vino. Prima si indicava con il nome Prosecco anche il vitigno, ma vi erano molte incertezza sulla sua origine. Per evitare ogni confusione, la legge ha stabilito che il nome del vitigno deve essere Glera. Il nome non è stato scelto a caso, ma fa parte della tradizione della zona e sembra essere stato usato fin dai tempi antichi. Questo ha dato luogo alle numerose polemiche, visto che alcuni testi latini citavano l'uva Glera come coltivata in modo intensivo nel comune di Prosecco. Nel secolo scorso, molti utilizzavano il nome Prosecco anche per il vitigno, ma questa denominazione dovrebbe essere errata, e il nome del vitigno dovrebbe essere sempre stato Glera.

Il Glera ha un'aromaticità che tende ai profumi della nocciola e un certo amertume, perfetto per i vini frizzanti che in genere produce. Il vino che ne risulta è astringente, acidulo, e quindi perfetto per la spumantizzazione. Negli anni '90 del Novecento erano 7000 gli ettari piantati con questa vite, ma oggi sono notevolmente aumentati. La forte emigrazione dei primi del Novecento dal Veneto, verso l'Argentina, ha poi portato questo vitigno anche nel paese sudamericano, anche se lì il successo è molto limitato. Sono molte le tracce storiche del Glera, come detto già in antichità. Ne scrisse anche Aureliano Acanti e il Giornale d'Italia nella seconda metà del Settecento.

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prosecco superiore: Il Prosecco Superiore DOCG

Prosecco Superiore DOCG Come detto, oggi il Prosecco Superiore ricade sotto la denominazione di origine controllata e protetta, ma pochi sanno che può essere prodotto anche in versione ferma. Certamente la tipologia più conosciuta è lo spumante, mentre i frizzanti e i vini fermi sono relegati in secondo piano.

Tornando agli spumanti, il Conegliano Valdobbiadene DOCG - Prosecco Superiore viene prodotto in versionee Brut, Extra dry, e Dry, e nelle Cru Superiore di Cartizze e Rive.

Il Brut è certamente la tipologia più conosciuta, anche all'estero, e ha aromi agrumati, floreali e vegetali. Trova abbinamenti anche di rango, specialmente con il pesce. L'Extra Dry è invece i più classico degli spumanti della denominazione, con la classica frutta bianca invernale che profuma il vino. È molto secco e va bene, oltre che con i frutti di mare, anche con la carne bianca, la minestra e il formaggio fresco. Infine la Dry, la versione meno conosciuta, ma che può sorprendere con le sue note tropicali e gli abbinamenti sia con il pesce che con la pasticceria secca.

Con i Cru invece si intendono parcelle specifiche sul territorio, particolarmente favorevoli per la maturazione e la vinificazione delle uve. La più conosciuta è certamente il Cartizze, una zona collinare nei territori di S. Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, naturamente a Valdobbiadene. Si differenzia sia per la natura del terreno, che per il microclima mite. Qui sono presenti molte argille, arenarie e morene, che favoriscono i profumi. Gli spumanti della zona sono nobili e ricchi di gusto, quasi aristocratici. Viene vinificato in versione Dry, anche se negli ultimi anni, si è cominciato a farlo anche Brut.

Il Rive rappresenta invece una sorta di territorio in purezza. Infatti, gli spumante Prosecco Rive, devono essere fatti con uve provenienti da un unico comune. Questa menzione permette così ad ogni comune di differenziarsi rispetto agli altri, anche perché la ricchezza della zona è proprio nella sua diversità da micro-terroir a micro-terroir.

Per questa menzione però, la resa delle uve è limitata a massimo 13 tonnellate per ettaro, e l'area è divisa in 43 rive.



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