Con il passare degli anni, la produzione del Prosecco venne completamente abbandonata dai viticoltori sia del triestino che del friulano, sviluppandosi invece nelle colline venete, in particolar modo a Triste e nelle zone limitrofe.
Con il successo ottenuto nel dopoguerra, vi furono numerosi tentativi di imitazione, anche nel lontano Sud America, che produsse un alcolico denominato “Prosecco”, in Croazia, in Australia ed in moltissimi altri stati che videro i produttori originali regolamentare con urgenza il prodotto, per preservare avvenimenti simili e proteggere il nome dei vitigni e per questo si rese necessario collegare nuovamente la produzione veneta col nome della località di origine del Prosecco, ovvero la zona omonima di Trieste.Nel corso del tempo venne creata un'area di produzione vastissima, dove vi erano comprese anche delle aree dove non era m,ai stato realizzato il Prosecco in grandi quantità come a Venezia, Belluno e Padova e dove la produzione era ormai ferma da secoli Udine, Gorizia e Trieste.Il 17 luglio del 2009 con la promulgazione del riconoscimento DOC Prosecco e delle DOCG con relativo disciplinare, si concluse l'iter.A partire dal 1 agosto 2009 ebbe inizio la riorganizzazione di tutta la produzione del Prosecco.I tipi di Prosecco che si possono reperire in commercio sono tre, ora ve li elencheremo:- Il Prosecco detto anche tranquillo, con tasso alcolico di 10,50% volumi- Il Prosecco spumante, con tasso alcolico di 11,00% volumi- Il Prosecco frizzante, con un tasso alcolico minimo di 9% volumiQueste tre tipologie di vino si presentano esteticamente di colore giallo paglierino, dall'odore fine e dal sapore molto fresco.La variante spumante, potrebbe risultare al palato extra-brut, a differenza delle altre che sono secche.
Le bottiglie di Prosecco realizzate tramite fermentazione tradizionale, con notazione specifica nell'etichetta, possono presentarsi con una velatura e questi vini hanno un sapore molto frizzante con retrogusto fruttato e sentori che riportano al sapore della crosta del pane e del lievito.Il vitigno da coltivare per la produzione del Prosecco si chiama “Glera” le cui uve devono essere non inferiori al 85% del totale.Si può incrementare una piccola frazione pari al 15% dal Verdiso, Bianchetta trevigiana, oppure dal Perere, Glera lunga, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero vinificato bianco ed infine Chardonnay.Il suolo per un Prosecco DOC deve essere prevalentemente drenato e molto esposto alla luce del sole e non sono ammessi terreni con alta dotazione idrica o prevalentemente torbosi.Per ettaro devono esserci almeno 2.300 ceppi di vitigno e le tecniche di coltivazione ed impianti che si adoperano sono quelle classiche, che non provocano in questa maniera alcuna modifica alla struttura dell'uva ed alla qualità del Prosecco.Le coltivazioni a pergola, oppure espanse sono vietate dal disciplinare, ma esiste una regola che consente tale coltivazione per i vitigni impiantati prima del 2009.
COMMENTI SULL' ARTICOLO