birra non pastorizzata








Birra non pastorizzata

Negli ultimi anni sta crescendo in maniera esponenziale da parte dei produttori della birra, il metodo di preparazione di questa bevanda senza la pastorizzazione. Questa birra dunque mantiene inalterate tutte le sue qualità biologiche ed organolettiche. L'idea di realizzare una birra cruda si rifà ad un metodo molto antico: lasciare la birra inalterata una volta terminato il ciclo di produzione, senza sottoporla a trattamenti per la conservazione spesso utilizzati per fini solo commerciali. Tutte le birre che troviamo oggi in commercio vengono sottoposte al processo di fermentazione, che prevede il riscaldamento della bevanda per diversi minuti ad una temperatura che si aggira intorno ai 60° C. Tutto queste consente l'eliminazione dal prodotto stessi di microorganismi. Questa sorta di sterilizzazione consente alla birra maggiore di essere facilmente conservabile specie a temperatura ambiente e per un lungo tempo. Con la pastorizzazione inoltre tutti i profumi e gli aromi si mostrano uniformi. Vi sono però effetti negativi legati a questo processo, perché le temperature elevate determinano la denaturazione di vitamine, proteine e di tutte le sostanze ossidanti che si trovano all'interno della birra. Inoltre vengono eliminati tutti i lieviti, ovvero la parte viva di questa bevanda molto apprezzata. Tutto questo provoca una riduzione consistente del valore nutritivo oltre a privare la bevanda di quegli elementi che apportano moltissimi benefici alla nostra salute. Posiamo considerare quindi che la birra non pastorizzata è una vera e propria fonte di nutrienti importanti, specialmente per quanto riguarda le vitamine e gli antiossidanti, e di una ricca flora di microorganismi la cui azione benefica per la nostra salute è stata comprovata. La birra non pastorizzata dunque è una birra viva, che fa anche bene al nostro organismo.

Inoltre, con la birra non pastorizzata, si possono gustare appieno tutte le qualità organolettiche della birra senza l'alterazione che, seppur naturale, deriva dai processi di pastorizzazione.

Birra non pastorizzata

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Produzione della birra non pastorizzata

La produzione della birra non filtrata interessa principalmente i piccoli produttori di birra artigianale, che utilizzano impianti ridotti dove lavorano pochissimi addetti la cui produzione è quindi limitata su piccola scala. Niente a che vedere con gli impianti a livello industriale, perché tali birrifici sono privi di strumentazione tecnologica sofistica ed inoltre non dispongono di sistemi di automazione elettromeccanica. Gli elementi chiavi dunque sono la professionalità e le competenze degli addetti ai lavori, che grazie alla lavorazione artigianale il più delle volte ereditata dal passato, realizzano tipologie di birra molto lontane da quelle classiche commerciali, ed è proprio per questo che sono molto apprezzate. Il prodotti finale risulterà certamente molto variabile se si confronta con le bevande prodotte a livello industriale, ma è proprio grazie a questo che tutte le birre non pastorizzate nella maggior parte dei casi non sono nemmeno microfiltrate. La microfiltrazione è un processo che consiste nel far passare un liquido dentro una membrana microporosa costituita da fori piccolissimi dell'ordine di grandezza di 0.1-10 micrometri, ovvero millesimi di millimetro. In tale filtro vengono contenute i batteri, i lieviti e tutte le particelle di grossolane dimensioni, così facendo la birra sarà stabilizzata e conservabile più a lungo nel tempo. In poche parole questo è lo stesso procedimento a cui viene sottoposto anche il latte microfiltrato.

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Valori nutrizionali

Birra non pastorizzata Nella birra non pastorizzata sono presenti tutti i benefici e le proprietà nutritive che si trovano nel malto, nell'orzo, nel luppolo e nei lieviti. In particolare essa è molto ricca di vitamine appartenenti al gruppo B, ovvero vitamina B9, vitamina B12 ed Acido Folico. Si possono trovare anche gli enzimi, il maltosio, l'inulina e gli oligosaccaridi, che svolgono un'azione benefica per il nostro apparato intestinale. Questa bevanda viene anche detta Birra Cruda e presenta un indice glicemico molto basso e per questo il suo consumo non scaturisce i picchi di glucosio nel sangue e di conseguenza il rilascio dell'insulina. Contiene anche un quantitativo di rilievo di polifenoli, ovvero composti aromatici che sono dei veri e propri antiossidanti naturali. Questi svolgono nel nostro organismo un'azione protettiva verso le malattie cardiovascolari e contrastano i processi di ossidazione ed invecchiamento delle cellule. Infine la birra non pastorizzata è considerato un alimento prebiotico in grado di far produrre i batteri buoni a livello intestinale, perché in essa sono contenuti i fruttoligosaccaridi e l'inulina derivante dalla presenza di orzo che non subiscono attacchi da parte degli enzimi della digestione e inoltre non vengono assorbiti dalla mucosa presente nel tratto gastrointestinale e raggiungono inalterati il colon.



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