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L'azienda Berlucchi

La Berlucchi è un'azienda relativamente nuova per il panorama vinicolo italiano e mondiale, essendo nata solo nel 1961, ma divenuta ben presto una realtà molto importante se non addirittura fondamentale visto che rivoluzionò, pur nella sua breve storia, tutta la viticoltura dell'area, quella oggi famosa Franciacorta della provincia di Brescia che oggi rappresenta un'élite mondiale dell'enologia. Fu proprio il fondatore dell'azienda, Guido Berlucchi, a cominciare le prime sperimentazioni per la spumantizzazione dei vini, volendo raggiungere la stessa qualità degli Champagnes emulando sia il metodo di seconda fermentazione in bottiglia che l'assemblaggio, pur sostituendo il Pinot Meunier, presente solo nella famosa regione francese, con del Pinot Bianco.

La grande valenza di Guido Berlucchi fu quella di intraprendere una nuova strada dell'enologia in una terra che vinificava prevalentemente vini rossi, spesso mediocri. Dopo Berlucchi la Franciacorta è totalmente cambiata e oggi è dopo la Champagne, la regione più importante al mondo per la produzione di vini spumante di qualità, che ha ormai raggiunto la media della sua famosa sorella francese. Perché proprio di sorella possiamo parlare visto l'uvaggio impiegato, fatto di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Anche il metodo di spumantizzazione, quello classico francese detto champenoise con la seconda fermentazione in bottiglia, viene utilizzato in Franciacorta, dopo le sperimentazioni di Guido Berlucchi. Egli cominciò le sperimentazioni nei primi anni 50 del Novecento con l'aiuto dell'enologo Franco Ziliani nel tentativo di stabilizzare il suo Pinot Bianco, abbastanza incerto nella vinificazione. Ben presto questa esigenza si trasformò verso una vera voglia di diventare un attore protagonista di primo piano della spumantizzazione. I risultati finali sono stati straordinari tanto che tutta la Franciacorta ha adottato la spumantizzazione di quell'assemblaggio con il metodo classico e raggiunto qualità superiori. Oggi non solo la famiglia continua l'opera di Guido Berlucchi, ma anche il Arturo Ziliani, figlio di Franco, continua la sua opera come enologo insieme a Ferdinando dell'Aquila.

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I vini

berlucchiI prodotti di punta della Berlucchi sono certamente gli spumanti, con alcune produzioni di grandissimo livello. Berlucchi ha comunque nella sua gamma anche vini non prodotti in Franciacorta come il toscano Bolghieri rosso, e un ottimo bianco fermo, il Bianco Imperiale.

Berlucchi ha infatti acquistato dei vigneti, in particolare a San Biagio dove su una collina di argilla si coltiva il Syrah, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. Il vigneto caccia al Piano, dove ci sono anche cantina e strutture di vinificazione, viene coltivato con il Syrah e i Cabernet, poi per il solo Merlot è riservato l'intero vigneto Le Grottine, su una pianura molto fertile.


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berlucchi: Gli spumanti

berlucchi Sono certamente gli spumanti i veri protagonisti della produzione di Berlucchi, a partire dalla Cuvée Imperiale Brut Vintage con il 50% di Chardonnay e il 50% di Pinot Nero. Vino straordinario per il profumo sprigionato al naso con tanto pompelmo rosa, mughetto e bergamotto. Immancabile anche la fragranza della crosta di pane, supportata da un bel aroma di polvere pirica.

Il palato è altrettanto straordinario, leggermente minerale con un bel set di bollicine fini che vivacizzano la grande struttura basata sui lieviti. Il vino è pieno e solido, con un affinamento di 4 anni. Questo vino ha abbinamenti aristocratici, in particolare con i ravioli alla fonduta. Perfetto peró anche con il pesce, i crostacei, i formaggi o solo in aperitivo.

La Cuvée Imperiale Max Rosé è eccelsa, prodotta solo con uve di grande qualità con le rese limitate a 100 quintali per ettaro. È composto dal 60% di Chardonnay e dal 40% di Pinot Nero, per un colore rosato acceso. Viene commercializzato con l'etichetta VSQ. Al naso sono presenti entrambi i vitigni con i lieviti dello Chardonnay e le fragoline di bosco del Pinot. Naso delicato e palato vellutato, con gusto extradry perfetto per piatti sapidi, grazie al corpo pieno che riesce a supportare l'impatto con i formaggi e gli affettati. Ma questo vino è perfetto anche per la frutta di bosco fresca, acidula.

Il Cellarius Rosé Brut vede invece la partecipazione del 55% e del 45% di Chardonnay, con la dichiarazione del millesimo, quindi non presente tutti gli anni. Ancora un rosato dal bel colore brillante e con la presenza al naso dei due vitigni, con la segale e a violetta dallo Chardonnay e con la ciliegio dal Pinot. Al palato si evidenzia il corpo lieve, con una sensazione fresca e un tocco morbido. Ancora con alimenti strutturati come il formaggio ma anche il salmone e la carne. Assolutamente da provare con i crostacei.

Infine il Franciacorta Cellarius Pas Dosé sempre con Chardonnay e Pinot Nero, con una bella schiuma e delle bollicine persistenti. Al naso è floreale e speziato, con tocchi minerali. Ottimo il corpo pieno.



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