franciacorta








La storia

La Franciacorta è una vasta area collinare che si estende in Lombardia, tra Brescia e il Lago d'Iseo, divenuta recentemente molto famosa anche per la sua produzione di spumanti, che l'ha posta all'attenzione internazionale nel mondo dell'enologia.

La zona, una volta fittamente boscosa, è abitata fin dai tempi più antichi e lentamente gli abitanti hanno trasformato la morfologia del territorio fino all'aspetto attuale, coperto da numerosi vigneti, anche se i comuni stanno cercando di preservare anche gli altri aspetti naturalistici che caratterizzano il paesaggio, e le moltissime testimonianze artistiche di una terra ricca di antichi edifici sia di epoca romana che di epoche successive.

Il rilievo più alto dell'area è il Monte Orfano, a sud, meno di 500 metri, con una struttura morenica.

Il curioso nome della regione si deve alla presenza di numerose abazie benedettine che furono per molti secoli esentate dal pagamento delle imposte e chiamate per questo all'epoca curtes francae. In cambio i monaci si dedicavano alla bonifica della zona e all'istruzione dei contadini. Con il tempo le curtes divennero importanti centri commerciali.

Della Franciacorta e dei suoi vigneti si hanno molti testi antichi, a partire da quelli si Plinio, Columella e Virgilio, ma i reperti archeologici spostano la datazione della coltivazione della vite ancora più indietro, con popolazioni abitanti su palafitte già prima dei Galli Cenomani, conquistati e assorbiti poi dai Romani che fecero comunque della coltivazione della vite nella zona una vera e propria industria. L'eredità dei Romani fu poi presa dalla Chiesa con le sue numerose abazie e monasteri sparsi sul territorio, in una produzione continua e costante che non ha mai abbandonato il territorio. Le corti monastiche bonificarono gran parte del territorio per convertirlo alla viticoltura. Tra i monasteri si segnalarono quello femminile di San Salvatore, con numerose testimonianze scritte del IX sec., ma anche i monasteri di Clusane, Colombaro e molti altri.

Alla fine del Medioevo anche la Franciacorta entrò nella lotta tra Guelfi e Ghibellini, e ospitò anche Dante Alighieri. La durezza dell'epoco si rifletté sulla produzione del vino che entrò in crisi fino al Rinascimento per poi rifiorire. Del 1277 è comunque il primo statuto comunale, a Brescia, in cui si fa menzione del nome di Franzacurta per indicare l'attuale regione vinicola, che fu delimitata negli attuali confini da Francesco Foscari, Doge di Venezia, nel 1429. La Franciacorta, occupata dai Francesi, fu protagonista nel 1509 dei vespri della Franciacorta, una sollevazione popolare che fu replicata poi contro Napoleone, che diede un periodo di liberta e indipendenza prima della nuova dominazione austriaca e la successiva entrata a far parte del Regno d’Italia.

Ma il vino di Franciacorta, così come li conosciamo oggi, nasce negli anni 60 del Novecento, quando iniziarono le sperimentazioni di spumantistica che puntavano a replicare i risultati dello Champagne in Italia. L'operazione, perfettamente riuscita, ha portato la conversione di quasi tutta la zona alla vocazione spumantistica. Oggi Franciacorta è sinonimo di spumanti di grande livello, molti paragonabili ai suoi ispiratori, gli Champagnes. Oggi questi spumanti sono protetti dalla denominazione di origine DOCG, mentre i vini fermi vengono disciplinati sotto la denominazione DOC Curtefranca, una volta Terre di Franciacorta.

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La Franciacorta oggi

franciacortaOggi in Franciacorta ci sono oltre 2000 ettari coltivati a vigneti, molti dei quali creati negli ultimi decenni e che hanno subito uno stop solo a causa della recente crisi. Anche alcune limitazioni poste dall'omonimo consorzio, poste per proteggere il prodotto, hanno contribuito ad un blocco delle estensioni vitate di cui non sono previste ulteriori modifiche nel futuro prossimo. Il Franciacorta come detto nasce dalla volontà di creare un prodotto simile allo Champagne, uno spumante che fosse lavorato con il metodo classico, lo champenoise che prevede una seconda fermentazione in bottiglia, primo nel nostro paese ad essere protetto nel 1995 dalla legislazione con un apposito disciplinare per la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. In tutto il continente sono solo tre le denominazioni a prevedere esclusivamente il metodo classico nella produzione degli spumanti, lo Champagne e il Franciacorta appunto, e il Cava spagnolo. Inoltre il Franciacorta è una delle 10 denominazioni di origine presenti in Europa a poter porre in etichetta la menzione esclusiva del suo nome con un solo termine, Franciacorta appunto, come indicazione specifica del territorio delimitato. Attualmente sotto la denominazione Franciacorta, si producono spumanti Millesimati, Rosé, Satèn, Riserva. Il Satèn è il nome che in Italia si dà alla tipologia Crémant, il cui termine è in uso normalmente in Francia. Questo tipo di spumante ha una pressione interna nella bottiglia più bassa, entro le 3,5 atmosfere, mentre lo spumante vero e proprio deve avere una pressione tra le 3,5 e le 5 atmosfere. Nella volontà di voler intraprendere la strada dello Champagne, in Franciacorta si è deciso di utilizzare le stesse uva utilizzate nella famosa regione francese, con la sostituzione però del Pinot Meunier con il Pinot Bianco, che però è limitato ad un taglio massimo del 50 per cento.


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I vini spumante di Franciacorta

Come detto i vini spumante di Franciacorta vengono prodotti a partire dallo Chardonnay, dal Pinot Noir e dal Pinot Bianco, con il metodo classico della spumantizzazione, lo champenoise che prevede una seconda fermentazione in bottiglia di almeno 18 mesi da passare sui lieviti e comunque una commercializzazione non antecedente ai 25 mesi dalla vendemmia. Ne risultano spumanti dal colore paglierino, nei giovani generalmente con sfumature verdognole, che si fanno dorate con l'affinamento. La gamma olfattiva è molto elegante, aristocratica, con intensi e fragranti sentori di pane, lieviti e splendidi profumi agrumati, a cui fanno seguito i classici frutti secchi d'albero, come le mandorle o quelli essiccati come i fichi. Il palato è sempre ottimamente equilibrato, tra sapidità e morbidezza, con chiusure lunghe e splendide bollicine. Viene prodotto con diversi gradi zuccherini nelle tipologie Non dosato, Extra brut, Brut, Extra dry, Sec o Dry, Demi-sec.

Il Franciacorta Satèn sfrutta generalmente lo Chardonnay e il Pinot Bianco per fornire spumanti fini, dalle piccole bollici, numerose e regolari. La gamma olfattiva è matura, fruttata, con un seguito di fiori e mandorla, a volte con tostature di nocciola. Palato piacevolmente setoso, sapido e fresco. Per questa tipologia è prevista solo la menzione Brut.

Il Franciacorta Rosé sulla carta sfrutta le tre uve ma vinifica separatamente il Pinot Nero, ma nella maggior parte dei casi il vitigno rosso è l'unico impiegato, vinificato direttamente in rosato, con una lavorazione molto delicata e difficile in quanto richiede una precisione tempistica assoluta. La gamma olfattiva è quindi quella classica del Pinot Noir, con i frutti di bosco rossi più o meno maturi e una struttura delicata ma solida. Al palato mantiene un ottima freschezza e pienezza, con l'eleganza classica del vitigno. Viene vinificato in tutte le classificazioni della gradazione zuccherina.

Il Franciacorta Millesimato invece deve attendere 37 mesi dalla vendemmia prima di essere commercializzato. Come in tutta la legislazione, il taglio dell'annata deve essere almeno del 85%.

qui la gamma organolettica dipende dall'annata, che può regalare profonde emozioni, e quasi mai delle delusioni, considerato anche il fatto che nessun produttore rischia la propria reputazione dichiarando il millesimato in una stagione sfavorevole. Come per tutti i millesimati al mondo, con l'esclusione della Francia, il taglio dell'annata deve essere di almeno l’85%. Sono naturalmente incluse nei millesimati le tipologie Satèn e i Rosé

Il Franciacorta Riserva è invece un Millesimato con almeno 60 mesi di affinamento sui lieviti e 67 mesi, dalla vendemmia, di cantina prima della commercializzazione.


franciacorta: La coltivazione in Franciacorta

franciacortaLa coltivazione della vite in Franciacorta è radicalmente cambiata negli ultimi decenni per convertire la produzione alla spumantizzazione, con nuove forme di allevamento e vigneti relativamente giovani, con una prima ondata di impianti degli anni 60 e altre due successive nella decade 70-80 e poi 90. Nella prima epoca il sistema di allevamento utilizzato è stato la pergola che ha poi lasciato il campo alla spalliera alta, più adatta alla meccanizzazione. La terza epoca ha portato al sistema di allevamento a spalliera bassa con potatura a Guyot e Cordone speronato, e ha visto aumentare il numero di piante per vigneto. Questo ha portato ad una situazione abbastanza variegata nei vigneti, vista la presenza di quelli vecchi, chiaramente non espiantati. In pratica sono presenti tutte e tre le diverse forme di coltivazione.

In Franciacorta la vendemmia si effettua a partire dalla metà di agosto per le uve a maturazione più precoce, in particolare lo Chardonnay, in modo da bilanciare esattamente la migliore quantità di acidi e zuccheri più idonea alla spumantistica. Per circa una ventina di giorni vengono raccolte le uve destinate alla denominazione DOCG, con la prima settimana dedicata allo Chardonnay, che cede poi il campo al Pinot Nero nella seconda settimana per essere dedicata infine, nella terza settimana, al Pinot Bianco, l'ultimo a maturare. La vendemmia è esclusivamente manuale. Poi vi sono le vendemmie delle uve per le altre denominazioni, che si protraggono fino alla metà di ottobre, a cominciare dal Merlot, per passare poi al Nebbiolo, ai due Cabernet e finire con il Barbera. Il lavoro in cantina, lungo e complesso per la spumantistica, può quindi iniziare.



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