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Oggi in Franciacorta ci sono oltre 2000 ettari coltivati a vigneti, molti dei quali creati negli ultimi decenni e che hanno subito uno stop solo a causa della recente crisi. Anche alcune limitazioni poste dall'omonimo consorzio, poste per proteggere il prodotto, hanno contribuito ad un blocco delle estensioni vitate di cui non sono previste ulteriori modifiche nel futuro prossimo. Il Franciacorta come detto nasce dalla volontà di creare un prodotto simile allo Champagne, uno spumante che fosse lavorato con il metodo classico, lo champenoise che prevede una seconda fermentazione in bottiglia, primo nel nostro paese ad essere protetto nel 1995 dalla legislazione con un apposito disciplinare per la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. In tutto il continente sono solo tre le denominazioni a prevedere esclusivamente il metodo classico nella produzione degli spumanti, lo Champagne e il Franciacorta appunto, e il Cava spagnolo. Inoltre il Franciacorta è una delle 10 denominazioni di origine presenti in Europa a poter porre in etichetta la menzione esclusiva del suo nome con un solo termine, Franciacorta appunto, come indicazione specifica del territorio delimitato. Attualmente sotto la denominazione Franciacorta, si producono spumanti Millesimati, Rosé, Satèn, Riserva. Il Satèn è il nome che in Italia si dà alla tipologia Crémant, il cui termine è in uso normalmente in Francia. Questo tipo di spumante ha una pressione interna nella bottiglia più bassa, entro le 3,5 atmosfere, mentre lo spumante vero e proprio deve avere una pressione tra le 3,5 e le 5 atmosfere. Nella volontà di voler intraprendere la strada dello Champagne, in Franciacorta si è deciso di utilizzare le stesse uva utilizzate nella famosa regione francese, con la sostituzione però del Pinot Meunier con il Pinot Bianco, che però è limitato ad un taglio massimo del 50 per cento.
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Come detto i vini spumante di Franciacorta vengono prodotti a partire dallo Chardonnay, dal Pinot Noir e dal Pinot Bianco, con il metodo classico della spumantizzazione, lo champenoise che prevede una seconda fermentazione in bottiglia di almeno 18 mesi da passare sui lieviti e comunque una commercializzazione non antecedente ai 25 mesi dalla vendemmia. Ne risultano spumanti dal colore paglierino, nei giovani generalmente con sfumature verdognole, che si fanno dorate con l'affinamento. La gamma olfattiva è molto elegante, aristocratica, con intensi e fragranti sentori di pane, lieviti e splendidi profumi agrumati, a cui fanno seguito i classici frutti secchi d'albero, come le mandorle o quelli essiccati come i fichi. Il palato è sempre ottimamente equilibrato, tra sapidità e morbidezza, con chiusure lunghe e splendide bollicine. Viene prodotto con diversi gradi zuccherini nelle tipologie Non dosato, Extra brut, Brut, Extra dry, Sec o Dry, Demi-sec.
Il Franciacorta Satèn sfrutta generalmente lo Chardonnay e il Pinot Bianco per fornire spumanti fini, dalle piccole bollici, numerose e regolari. La gamma olfattiva è matura, fruttata, con un seguito di fiori e mandorla, a volte con tostature di nocciola. Palato piacevolmente setoso, sapido e fresco. Per questa tipologia è prevista solo la menzione Brut.Il Franciacorta Rosé sulla carta sfrutta le tre uve ma vinifica separatamente il Pinot Nero, ma nella maggior parte dei casi il vitigno rosso è l'unico impiegato, vinificato direttamente in rosato, con una lavorazione molto delicata e difficile in quanto richiede una precisione tempistica assoluta. La gamma olfattiva è quindi quella classica del Pinot Noir, con i frutti di bosco rossi più o meno maturi e una struttura delicata ma solida. Al palato mantiene un ottima freschezza e pienezza, con l'eleganza classica del vitigno. Viene vinificato in tutte le classificazioni della gradazione zuccherina.Il Franciacorta Millesimato invece deve attendere 37 mesi dalla vendemmia prima di essere commercializzato. Come in tutta la legislazione, il taglio dell'annata deve essere almeno del 85%. qui la gamma organolettica dipende dall'annata, che può regalare profonde emozioni, e quasi mai delle delusioni, considerato anche il fatto che nessun produttore rischia la propria reputazione dichiarando il millesimato in una stagione sfavorevole. Come per tutti i millesimati al mondo, con l'esclusione della Francia, il taglio dell'annata deve essere di almeno l’85%. Sono naturalmente incluse nei millesimati le tipologie Satèn e i RoséIl Franciacorta Riserva è invece un Millesimato con almeno 60 mesi di affinamento sui lieviti e 67 mesi, dalla vendemmia, di cantina prima della commercializzazione.La coltivazione della vite in Franciacorta è radicalmente cambiata negli ultimi decenni per convertire la produzione alla spumantizzazione, con nuove forme di allevamento e vigneti relativamente giovani, con una prima ondata di impianti degli anni 60 e altre due successive nella decade 70-80 e poi 90. Nella prima epoca il sistema di allevamento utilizzato è stato la pergola che ha poi lasciato il campo alla spalliera alta, più adatta alla meccanizzazione. La terza epoca ha portato al sistema di allevamento a spalliera bassa con potatura a Guyot e Cordone speronato, e ha visto aumentare il numero di piante per vigneto. Questo ha portato ad una situazione abbastanza variegata nei vigneti, vista la presenza di quelli vecchi, chiaramente non espiantati. In pratica sono presenti tutte e tre le diverse forme di coltivazione.
In Franciacorta la vendemmia si effettua a partire dalla metà di agosto per le uve a maturazione più precoce, in particolare lo Chardonnay, in modo da bilanciare esattamente la migliore quantità di acidi e zuccheri più idonea alla spumantistica. Per circa una ventina di giorni vengono raccolte le uve destinate alla denominazione DOCG, con la prima settimana dedicata allo Chardonnay, che cede poi il campo al Pinot Nero nella seconda settimana per essere dedicata infine, nella terza settimana, al Pinot Bianco, l'ultimo a maturare. La vendemmia è esclusivamente manuale. Poi vi sono le vendemmie delle uve per le altre denominazioni, che si protraggono fino alla metà di ottobre, a cominciare dal Merlot, per passare poi al Nebbiolo, ai due Cabernet e finire con il Barbera. Il lavoro in cantina, lungo e complesso per la spumantistica, può quindi iniziare.
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