cipolline sott'aceto
La cipolla è una pianta bulbosa che rientra a far parte per tradizione della famiglia delle Liliaceae, ed in base a degli schemi tassonomici recenti, da inserire tra le piante appartenenti alle Amaryllidaceae. Essa nasce, cresce e vive sotto terra, ed è caratterizzata da un fogliame modificato, che si mostra che un epidermide che funge da protezione. Essendo una pianta erbacea biennale, il suo ciclo di vita nella coltivazione viene interrotto ad un anno così da poterla destinare al consumo alimentare. Le radici sono molto superficiali ed hanno foglie che tendono ad ingrandirsi nella porzione basale, generando così la parte commestibile. Lo stelo lungo da origine all'infiorescenza a ombrello con fiori di colore bianco o giallo, ed il frutto che si ricava è una capsula. L'impiego principale della cipolla è in ambito alimentare gastronomico, e vine utilizzata principalmente come condimento, ma anche adoperata per fini terapeutici, grazie alle tante proprietà che le sono state attribuite dalla scienza nel corso del tempo e dalla tradizione della medicina popolare. Sembra che sin dai tempi più antichi il bulbo della cipolla e di altre piante appartenenti alla stessa famiglia venivano impiegati per diversi scopi. Nell'epoca degli insediamenti nell'età del bronzo, sembrano essere stati trovati dei resti di cipolla vicino ai semi di fico, nocciola e datteri, anche se non è ancora del tutto chiaro se le cipolle venivano effettivamente coltivate in questo periodo. Grazie alla tante testimonianze archeologiche e letterarie è stato possibile confermare che le coltivazioni di questa pianta risalgono a circa duemila anni dopo l'Egitto, insieme al porro e all'aglio. Sembra che i ravanelli insieme alle cipolle fossero due alimenti base nella dieta degli operai che costruivano le piramidi. Essa si trasportava e si immagazzinava molto facilmente, ecco perché gli antichi Egizi ne fecero un vero e proprio oggetto di culto, associando la sua forma ed i suoi anelli concentrici come simbolo della vita eterna. L'impiego della cipolla nelle sepolture è stato dimostrato dai resti rinvenuti di bulbi nelle orbite di Ramesse II. Nella loro credenza attribuivano il forte odore della cipolla al respiro dei morti. Nell'Antica Grecia invece gli atleti consumavano la cipolla in grandi quantità, perché essi credevano che questa alleggerisse il sangue. I gladiatori romani si strofinavano la cipolla per s la muscolatura . Nel periodo medioevale questa pianta occupava molto spazio in ambito culinario come cibo, tanto che veniva utilizzata anche per pagare gli affitti, oppure veniva donata. In medicina veniva prescritta la cipolla per alleviare i dolori alla testa, oppure per la cura dei morsi dei serpenti e per la caduta dei capelli. Essa venne introdotta in America centrale grazie a Cristoforo Colombo nel 1493 durante il suo viaggio ad Haiti, anche se nel nord era già conosciuta, infatti “Chicago” significa appunto Campo di Cipolle nella lingua Algonchina. Nel XVI la cipolla veniva frequentemente prescritta per la cura dell'infertilità non solo femminile, ma anche maschile e negli animali domestici.
All'interno delle cipolle troviamo quantità elevate di sali minerali e vitamine. Il caratteristico odore che emanano una volta tagliate, è conferito dai solfossidi, infatti affettare le cipolle fa lacrimare gli occhi perché all'interno del cito plasma vi sono dei precursori che una volta tagliati si mescolano con l'allinasi, ovvero un enzima che veine rilasciato dal vacuolo. La combinazione di tali elementi determina la produzione di acidi solfenici, piruvato ed ammoniaca. Se l'acido sulfenico viene attaccato da un secondo enzima che è il fattore lacrimogeno, produce sin-propanethial-S-ossido, una molecola idrosolubile e molto volatile, che è appunto colei che ci fa lacrimare gli occhi, perché una volta entrata in contatto con l'umore acquoso che si trova nel nostro bulbo oculare, si trasforma di conseguenza in acido solforico. Successivamente all'immediato contatto, nel nostro occhi si manifesta una reazione di difesa, ovvero la formazione di lacrime. Un metodo che ci consente di non lacrimare è quello di tagliare la cipolla sotto l'acqua, perché i composto essendo molto idrosolubile così facendo se ne diminuisce la volatilità.
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Per la preparazione delle cipolle sottaceto dovete avere in casa i seguenti ingredienti:
1. 2 chilogrammi di cipolle bianche
2. 2,5 litri ci aceto di vino bianco-giallastro
3. Alloro quanto basta
4. Acqua per la salamoia quanto basta
5. Succo di un limone
6. Sale fino quanto basta
7. Pepe nero in grani
Procedimento:
1. Sbucciate le cipolle e lasciatele in ammollo con il limone per circa un'ora.
2. Portate ad ebollizione l'aceto con 400 ml di acqua
3. Aggiungete foglie di alloro, sale fino e pepe in grani
5. Fate cuocere le cipolle al dente per circa 4 minuti
6. Scolate e lasciate asciugare
7. Trasferite le cipolline asciutte nei vasetti e copritele con la salamoia
8. Chiudete i vasetti e conservateli in luogo fresco ed asciutto
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