pasta di semola








Generalità

Quando pronunciamo la parola pasta, stiamo ad indicare un prodotto alimentare che si realizza principalmente con l'impiego di farina di semola, oppure con altri cereali, e per tradizione è la pietanza del nostro paese più conosciuta, dalle molteplici forme, che si cuoce attraverso l'acqua con l'aggiunta di sale.

Il termine pasta, abbreviato nella nostra lingua “ pastasciutta” può indicare anche un piatto dove la pasta di semola viene servita con l'aggiunta di salse, sugo o molteplici condimenti, che variano anche in base alle tradizioni culinarie di ogni singola regione d'Italia.

Questo alimento nel mondo può dividersi in base alle culture, ad esempio la pasta come la intendiamo noi si è ampiamente sviluppata in occidente, contrariamente a quella cinese che ha trovato largo impiego solo in oriente.

Entrambe le paste vengono realizzate con tecniche molto diverse tra loro ed anche gli ingredienti variano, mentre per quanto riguarda la pasta di semola consumata in occidente, questa viene realizzata con gli stessi ingredienti e la stessa tipologia tradizionale italiana, grazie all'esportazione avvenuta nel corso degli anni.

In Italia, la pasta di semola, costituisce i tre quarti del consumo totale e si ricava solo ed esclusivamente seguendo il metodo tradizionale della trafilazione a bronzo, seguita poi dalla laminazione ed essiccamento dell'impasto.

Il grano duro viene coltivato per il 50% del fatturato nel Tovogliere delle puglie nella provincia di foggia.

Il 9 febbraio del 2001, questo prodotto ha ottenuto la denominazione con il Decreto n 187 del Presidente della Repubblica Italiana.

La parte del consumo restante interessa la pasta fresca, che data la sua acidità ed inumidita, molto spesso per la preparazione si impiega il grano tenero, adoperando la sfogliatura dell'impasto in alternativa alla trafilazione.

In Italia si consumano in media 25 chilogrammi di pasta all'anno e il nostro paese resta sempre il leader nel commercio globale di questo alimento, con 3,5 milioni di tonnellate prodotte nel 2014.

Pasta di semola

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Storia

Pasta di semolaLe origine della pasta risalgono ai tempi antichi, dove era già presente nelle sue forme più remote in moltissime zone del continente euroasiatico, dove come abbiamo citato sopra, si dividevano tra quella classica italiana e quella cinese, senza che le une condizionassero in qualche modo le altre, partendo dalle valli cinesi dell'estremo oriente, fino ad arrivare alle zone mediterranee della penisola italiana, dove in quest'ultima, assunse subito un rapido ed importante sviluppo al livello gastronomico tradizionale e culturale, che poi proseguirà nel corso degli anni fino ad arrivare ai giorni nostri.

La pasta infatti, era già conosciutissima ai tempi della Magna Grecia nelle regioni del sul Italia ed anche nell'Etruria, dove veniva chiamata in modi differenti, anche trattandosi delle stesso prodotto.

Anche l'antico filosofo romano Cicerone, era solito tessere lodi per questo alimento da lui molto apprezzato, chiamato in quel periodo “Lagana”, un termine latino da cui deriverebbe l'attuale nostra lasagna.

Questo termine viene ancora oggi utilizzato in alcune regioni del sul Italia, in particolar modo in Calabria nel cosentino, ma anche in Puglia e nella Basilicata, per indicare un alimento dalla forma lunga a strisce, molto simile alle tagliatelle, che viene condita solitamente con legumi, olive e spezie, proprio come si faceva nei tempi antichi.

Il termine pasta, inizia ad essere pronunciato in Italia a partire dall'anno 1051 e questo cibo era assai diffuso in diverse zone del bacino Mediterraneo ed anche dell'estremo Oriente.


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pasta di semola: Evoluzione

Pasta di semola Nel lontano Medioevo, venne introdotto un nuovo metodi di cottura per questo alimento, la bollitura.

Questo sistema di bollitura, sostituì la cottura al forno e con esso, nacquero le prime paste bucate, specialmente nel centro-sud del nostro paese, come ad esempio i rigatoni, bucatini, penne, ed anche quelle ripiene, molto apprezzate al nord, realizzati con il metodo della pasta fresca, e queste erano i tortellini, agnolotti e ravioli.

L'introduzione sul mercato della pasta di semola secca a lunga conservazione è stata attribuita storicamente agli abitanti della Sicilia musulmana, che vedendosi bisognosi di vendere ai mercati berberi e saraceni un prodotto facilmente conservabile, si spostarono nel deserto, sperimentando qui metodi di essiccazione all'aria aperta.

Questa novità, influi moltissimo sulle abitudini alimentari del nostro paese ed anche verso il resto del mondo, che con il trascorrere del tempo, apprezzò questo alimento ancora oggi primo tra le categorie alimentari più in uso.

La pasta è senz'altro un piatto appetitoso e molto sostanzioso, ancora oggi dal costo contenuto nonostante la crisi europea, che vanta nel nostro paese centinaia di ricette e condimenti diversi tra loro, in base alle tradizioni culinarie di ogni singola regione.

La pastasciutta, imitata in tutto il mondo è il primo ed assoluto piatto che rappresenta l'Italia, dopo la pizza ed il gelato.



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