Per trasformare i frutti in spezia dal profumo gradevole e dalla consistenza vellutata, occorre compiere un lavoro di precisione che impiega una lunga preparazione.
I primi nel mettere in pratica questo metodo, furono i messicani.La preparazione diretta, che poi è anche il metodo più semplice e veloce da svolgere, consiste nel far maturare il baccello, alternando ad esso, l'esposizione di raggi solari e di ombra. Ma con questo sistema i risultati sono molto mediocri.Con la preparazione indiretta, che consiste nella provocazione di uno choc totale della crescita e dello sviluppo del baccello, arrestando la sua attività vegetativa,seguito poi da diverse fasi di trasformazione di essiccamento e smistamento, della durata di molti mesi (all'incirca 10), si può ottenere un bastoncino di vaniglia da commercializzare fin da subito.Per fare in modo che il baccello muoia, viene messo inizialmente in un forno freddo, poi in uno con raggi infrarossi ed alcol.Ad oggi il metodo più in uso è quello che consiste nel mettere i baccelli a bagno in abbondante acqua calda. Fackelmann Scatola per Kiwi 3 in 1, Plastica, Verde/Viola Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,02€ |
La vaniglia che troviamo in commercio, sono dei baccelli di una lunghezza minima di 15 centimetri questi non devono essere ne spezzati, ne avere delle cicatrici sopra il dorso, oppure non devono essere troppo secchi. La qualità di un baccello di vaniglia, si vede nel momento in cui questo, una volta attorcigliato ad un dito, questo non si rompe.
La migliore qualità in commercio, prende il nome di “vaniglia brinata”, ovvero una vaniglia che si è cristallizzata in superficie ed è quella dal sapore più intenso e delicato. Per gli estratti di vaniglia o per le polveri, vengono impiegate le qualità di minor pregio, destinate appunto al mercato industriale.Per ottenere l'estratto di vaniglia, viene impiagato un metodo di macerazione dei baccelli in alcool,mentre per la produzione delle polveri, i baccelli vengono frantumati.La Germania, e la Francia sono i consumatori più importanti della vaniglia naturale,a differenza degli Stati Uniti che utilizzano gli estratti.Un'industria americana nel 2003 divenne la numero uno per il commercio mondiale della vaniglia.La vaniglia, come del resto molti altri prodotti, è soggetta alla concorrenza da parte di produttori artificiali di questo prodotto.Il primo in assoluto che realizzò la vaniglia artificiale, fu un chimico tedesco nel 1874, estraendo una sostanza della resina e dell'abete rosso.Con l'estratto di “eugenolo”, sostanza presente nei chiodi di garofano, si produce e commercia la vanillina in sintesi che nel corso degli anni ha sempre più trovato un largo consumo, sia nell'industria alimenta che in quella cosmetica.Ad oggi la produzione di vaniglia industriale si aggira intorno alle dodicimila tonnellate all'anno, mentre calcolando accuratamente quanto in realtà la produzione della vanillina naturale estratta potrebbe produrre, le differenze sono notevoli, infatti con la vaniglia al naturale, si produrrebbero sono 40 tonnellate all'anno.Ricordiamo che il nome vaniglia, deriva dalla lingua spagnola “Vainilla”, che tradotto dal latino, significa guaina o baccello.
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