moscato giallo








Moscato giallo. Introduzione

Moscato è il nome del vitigno da cui si realizza l'omonimo vino. Esso ha origini del bacino medio-orientale del Mediterraneo, ed il vettore della sua diffusione nelle regioni meridionali in Italia furono i greci, che portarono nella penisola i tralci e i semi che vennero poi coltivati nelle colonie della Magna Grecia. La varietà più pregiata in assoluto è quella bianca, e le uve venivano già citate dagli Antichi Romani. Il nome “Moscato” deriva dalla parola Muscum, ovvero Muschio, a causa della sua forte profumazione e della sua aroma inconfondibile. Anticamente con questa varietà di uva si realizzava un vino dal sapore molto dolce, che si otteneva facendo appassire le uve. Più tardi la diffusione nelle regione nordiche avvenne nel periodo medioevale grazie ai commerci dei Veneziani nelle isole del Mediterraneo che lo importarono nel resto d'Europa. La coltivazione di questo vitigno ebbe un gran successo e si diffuse rapidamente per volere delle classi agiate, nonostante i viticoltori di allora non erano poco disposti alla lavorazione perché ritenevano difficoltoso ottenere un vino passito.

Un vitigno molto antico dunque, tra i primi ad essere coltivati dall'uomo, per ottenere vini di tutti i tipi.

Moscato giallo

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Descrizione del vitigno moscato giallo

1. Il moscato giallo è un vitigno particolarmente aromatico che rientra a far parte della numerosa famiglia dei moscati. Le altre varietà molto diffuse nel nostro territorio sono: il moscato bianco, il moscato di Terracina, il moscatello di Saracena, il moscato rosa coltivato esclusivamente in Trentino Alto Adige, il moscato di Scanzano, il moscatello selvatico,m il moscato nero di Acqui, e il moscato di Alessandria coltivato in Sicilia dove è conosciuto con il nome di Zibibbo.

2. Il moscato giallo è conosciuto anche con il nome di Moscato di Sirio, molto probabilmente in riferimento alla sua origine medio-grande.

3. Il moscato giallo è giunto in Italia grazie ai Greci, mentre gli Antichi Romani lo hanno coltivato fino al II secolo a. C. per poi diffondersi nelle regioni nord d'Europa tramite i commerci durante il periodo medioevale.

4. Il nome Moscato deriva dalla parola muscum, ovvero muschio, perché regala all'olfatto una tipica profumazione intensa ed aromatica che ricorda moltissimo quella della pianta.

5. Il Italia la zona maggiormente vocata alla coltivazione di tale vitigno è quella del nord-est. In Veneto nella zona dei Colli Euganei, il moscato giallo è noto come Fiori di Arancio, mentre in Trentino Alto Adige è conosciuto con il nome di Goldmuskateller.

6. Questa vitigno viene impiegato sia per la vinificazione, sia come uva da tavola, come avviene in Sicilia con lo Zibibbo.

7. Si mostra esteticamente con foglia media trilobata oppure intera ed orbicolare. Il grappolo di media grandezza ha una forma piramidale allungata, mentre lo spargolo è con una oppure due ali. Gli acini so no di media grandezza dalla forma sferica e pruinosa, con una buccia consistente e molto spessa di colore giallo.

8. Il vitigno moscato giallo matura molto velocemente, di buona produzione regolare e di buona vigoria.

9. Esso viene vinificato sia per la realizzazione della versione dolce, sia per quella secca, come spumante dolce oppure passito.

10. Il moscato giallo molto spesso viene confuso con altre varietà di vitigno, come il moscatello o il moscato bianco.

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Moscato giallo Manincor

Il Moscato Giallo Manincor è una bevanda alcolica che si realizza grazie ala lavorazione del vitigno moscato giallo. Esso si presenta esteticamente di colore giallo paglierino molto brillante, ed all'olfatto regala un profumo molto delicato che ricorda la noce moscata, l'essenza di cedro ed il pompelmo. È un vino dal retrogusto fruttato, sapido e con aroma persistente. I vitigni per la realizzazione di questa bevanda sono collocati in località Mazzon di Caldaro, a 350 metri sul livello del mare. Sono posti su pendii molto ripidi verso sud ed hanno un prolungato irraggiamento del sole ed un terreno caldo detritico formato nel tempo da depositi morenici. Altri vitigni sono situati nella località Vogelleiten sopra Manincor in una posizione anch'essa estremamente ripida che mostra un terreno argilloso misto a detriti di calcare. La sua vinificazione consistente nel far macerare i grappoli diraspari per circa dodici ore nella pressa, per poi attingere struttura ed aroma alle bucce. La fermentazione avviene in grandi botti di legno, una parte in maniera spontanea grazie ai lieviti indigeni. Nel periodo di affinamento che dura quattro mesi grazie ai lieviti si sono esaltati i gusti e gli aromi. Il Moscato Giallo Manincor deve essere servito a tavola ad un temperatura compresa tra gli 8 ed i 10 gradi. È un vino da aperitivo e si presta benissimo per essere assaporato con pietanze della cucina asiatica ad esempio, oppure con formaggi saporiti a pasta dura, oppure con formaggi erborinati.




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