monferrato
Il Monferrato è un'ampia area geografica piemontese, famosa per le sue campagne e i suoi vigneti giacenti su colline basse o piccole pianure che trovano origine nel periodo geologico terziario che da questo punto di vista si può ritenere di giovane “età”, nate dall'emersione di quelle terre che una volta rappresentavano il fondo dell'antico mare della Tetide che occupava gran parte dell'attuale Italia prima che lo scontro tra le placche euroasiatica e africana spingesse le rocce di profondità in alto fino anche a formare importanti catene montuose come le Alpi e gli Appennini.
L'area geografica viene comunque distinta in base alle variazioni di era geologica in cui quella più antica viene identificata con quella dell'Alto e Basso Monferrato, in cui vi sono forti presenze di marne a base di calcare ed arenacee nate nel Miocene. Si tratta delle famose Terre Bianche, in cui il colore è dovuto probabilmente alla forte presenza di conchiglie fossili. Altre aree del Monferrato sono invece più recenti come formazione, risalenti al Pliocene. Queste vengono definite Sabbie Astiane, di origine sedimentaria e sabbiosa che vengono osservate nell'area del Tanaro, un fiume molto conosciuto del luogo.
I vigneti che vengono sfruttati per la denominazione del Monferrato sono ubicati sulle colline che hanno carenze minerali ed organiche, e soffrono di aridità estive in quanto non sono in grado, a causa delle numerose sabbie, di trattenere l'acqua. In queste differenziazioni vengono riconosciute due aree collinari diverse, quella delle Terre Bianche e quella delle Terre Rosse. Si distinguono tra loro per le tipologie di sostanze organiche presenti, con le Terre Bianche del Canellese, dell'Alto Monferrato e del Casalese, che vedono il suolo composto da argilla e limo con sassi e rocce superficiali in un fondo di marne e calcari caratterizzati appunto dai colori bianchi e grigi dai toni chiari con sfumature beige in cui vi è una forte presenza di carbonato di calcio. Questo tipo di territorio presenta caratteri favorevoli per i vini rossi di corpo e di colore, in cui vengano evidenziati gli aromi caratteristici dei vini coltivati sul tufo che si trova in alte percentuali tanto da dare vita agli “infernotti”, delle cantine scavate in questo materiale geologico per mantenere le ottimali condizioni.
Nell'area delle Terre Rosse invece, ubicate nell'Alto Monferrato, l'argilla e il limo si trovano a livelli più profondi, insieme ad ossidi di magnesio e ferro in condizioni di alcalinità minore data la maggiore escursione termica, molto forte in questi strati.
Nella produzione dei vini bianchi sotto la denominazione Monferrato vengono utilizzate sia uve autoctone piemontesi, come il Cortese, che francesi impiantate da molto tempo nell'area, come lo Chardonnay e il Sauvignon. Il Cortese è un vitigno a bacca bianca e si rintraccia, da parte degli esperti, inizialmente nella provincia di Alessandria, in particolare a Tortona dal XVIII secolo. La sua espansione lo ha portato fino all’Oltrepo Pavese e al Lago di Garda. I Colli Tortonesi sono comunque ancora il luogo dove è più coltivato oggi che ha ripreso vigore dopo un periodo di declino cominciato con la fillossera alla metà dell'Ottocento. La sua rinascita si deve a Mario Soldati che negli anni cinquanta lo utilizzò per un vino oggi divenuto mito, il Gavi. Ha grappoli medio-grandi, piramidali e con grandi ali. Gli acini sono dorati e grandi, con poca pruina. Ha vigoria e un'alta produzione regolare. Riscontra problematiche con l'oidio e la botrite a causa delle bucce sottili ma si adatta a tutti i tipi di terreni purché non umidi o troppo fertili. Spesso vinificato in purezza, fornisce vini di grande qualità.
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La denominazione nasce con il decreto ministeriale del 22 novembre del 1994 e coinvolge più di cento comuni delle provincie di Asti e Alessandria.
Si possono utilizzare il Cortese e la Favorita assieme allo Chardonnay, al Sauvignon e all'occorrenza al Muller Thurgau. Si vinifica nelle tipologie Bianco e Casalese, con il Cortese al 85%. Le rese autorizzate sono fino a 11 tonnellate per ettaro e la vinificazione può avvenire anche in provincia di Cuneo e Torino.
Il Monferrato Bianco è paglierino, di buona profumazione e generalmente secco. Ottimo con gli antipasti magri, le insalate e le minestre o i formaggi in genere molli.
Con il Monferrato Casalese invece abbiamo un gusto delicato e amarognolo, dotato di sapidità che si accompagna agli spinaci, al pesce, anche in minestra e a piatti a base di uova.
Tra i migliori produttori c'è Acconero con il Monferrato Bianco Fonsina dai toni floreali al sambuco, poi agrumi e profumi di pompelmo rosa, su fondi fruttati alla pesca. Perfetto con il lavarello.
Poi c'è Bricco Mondalino con il Casalese puro, un gran vino al mughetto, con profumi di limone e mela. Fresco e sapido si associa alla zuppa alla valpellinese.
Ancora un gran Monferrato è prodotto da Icardi con il Bianco Pafoj di grandi profumi al narciso, pesca e agrumi con tocchi vegetali. Provatelo con la zuppa di gamberoni.
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