Molto spesso si è portati a pensare che il consumo di cereali, soprattutto integrali, sia una cosa da vegetariani, o comunque una cosa “salutista”, invece l’abitudine a portare in tavola questi nuovi “antichi” alimenti può riservare molte sorprese.
Sicuramente uno dei principali ostacoli al consumo dei cereali viene dai tempi di cottura, che sono decisamente poco compatibili con i tempi moderni dei piatti pronti o quasi, in realtà se si possiede una pentola a pressione i tempi si riducono drasticamente, e in 30 minuti al massimo i nostri cereali saranno pronti ad incontrare ogni genere di preparazione. In realtà oltre ai semi i cereali, integrale e non possono essere consumati anche sotto forma di farina, e quindi come pane, pasta, pizza, con altissima resa di gustoIl farro, tipico delle nostre latitudini rappresenta il più antico tipo di frumento coltivato, anche se oggi si coltiva prevalentemente in alcune zone della toscana, ed in generale in tutto il bacino del Mediterraneo. E’ ricco di fibre, vitamine e sali minerali e povero di grassi, quindi praticamente sazia e non fa ingrassare, qualità da non sottovalutare (100 grammi di farro apportano circa 340 Kcal) e la produzione è “locale”. Anche eticamente parlando si tratta di una validissima scelta che consente di consumare materia prima prodotta in Italia o comunque sulle sponde del mediterraneo, evitando di andare a cercare oltre oceano grani più o meno famosi, spesso geneticamente modificati.
Ma la meraviglia della natura ha fatto le cose in grande, infatti ha creato un cereale per ogni clima, per ogni altitudine e ogni longitudine, come per il mediterraneo il cereale ideale è il farro, nel nord Europa troviamo la segale, capace di resistere anche alle temperature siberiane, in Sud America il mais, in Asia il riso, nei climi torridi invece resiste bene il sorgo. Proprio la salvaguardai di questa diversità di colture è uno dei cardini per la riduzione dei problemi di nutrizione nei paesi dall’economia arretrata, oltre a garantire ancora una certa biodiversità delle colture.Tornando al “nostro” cereale, il farro, vale davvero la pena di riscoprirlo.
Sotto forma di farina si presta molto bene alla preparazione di dolci, pasta, pane e pizza, mentre sotto forma di chicchi, in questo caso si parla di farro decorticato o sbramato (meglio tralasciare quello perlato che in quanto raffinato è sicuramente più povero di nutrienti), si presta alla preparazione di zuppe o “farrotti” (equivalente del risotto fatto con il farro).Il pane di farro è un pane dal sapore di pane, ovvero un pane dal sapore antico, certo, l’ideale sarebbe avere a disposizione un buon lievito madre (o pasta acida) ma se non lo avete niente paura, intanto è possibile reperire qualcosa di molto simile, un lievito madre liofilizzato, nei negozi bio presenti ormai in tutte le grandi città, ma anche un semplice lievito di birra potrà fare al caso nostro, a patto di avere pazienza perchè questo è un pane dal sapore antico, e come tale richiede pazienza. Iniziamo a preparare l’impasto circa 24 ore prima di cuocere il pane.Ingredienti per 4-6 persone400 grammi di farina di farro200 grammi di farina integrale di farro350-370 grammi di acqua7 grammi di lievito di birra (circa un terzo di cubetto)1 cucchiaio di zucchero2 cucchiai di sale2 cucchiai di olio extravergine d’olivaLa prima cosa da fare è sciogliere il lievito con lo zucchero, aggiungere l’acqua a temperatura ambiente, l’olio, e la farina, poco alla volta. Quando avremo aggiunto circa metà della farina aggiungiamo il sale e a seguire il resto della farina. L’impasto dovrà essere morbido ed elastico, e affinchè questo avvenga dovremo lavorarlo 8-10 minuti. Una volta pronto l’impasto poniamolo in un contenitore chiuso e mettiamolo in frigo per 12 ore.Trascorse le 12 ore tiriamo fuori da frigo a lasciamo riposare un paio d’ore a temperatura ambiente, poi prendiamo l’impasto e lavoriamolo velocemente e formiamo una pagnotta, o un filone, incidiamo la superficie con dei tagli trasversali e mettiamo a lievitare in forno, spento, fino al raddoppio, o comunque 3, 4 ore. Cuocere a 250° per i primi 20 minuti, poi a 200° per altri 30.A causa dei tempi di cottura, molto più lunghi di un riso di qualità, per ottenere un buon risultato è necessario cuocere il farro in pentola a pressione, in acqua o brodo salato, per 20-25 minuti a partire dal fischio. A parte far rosolare un po’ di cipolla con i gambi degli asparagi, salare, pepare e lasciare cuocere a fuoco basso per 5 minuti circa. Trascorsi i 5 minuti aggiungere anche le punte degli asparagi e un paio di mestoli di brodo. Scolare il farro dall’acqua di cottura e tuffare nel brodo di asparagi. Lasciare ritirare il fondo e mantecare con burro e parmigiano.
anche la pizza con la farina di farro è decisamente interessante. Come per il pane, la soluzione migliore consiste nella lunga lievitazione, circa 24 ore, quindi, esattamente con il pane, iniziamo il giorno prima.
Per 4 persone1 chilogrammo di farina di farro500-600 grammi di acqua7 grammi di lievito di birra1 cucchiaio di zucchero2 cucchiai di sale2 cucchiai di olio extravergine d’olivaPomodoro, mozzarella, salumi, olive per condireDopo avere fatto sciogliere il lievito con lo zucchero aggiungiamo l’acqua, l’olio e la farina, come per il pane aggiungiamo il sale solo dopo avere aggiunto metà della farina. La percentuale di acqua può variare molto in base al tasso di umidità della farina, comunque l’idratazione dovrà essere almeno del 50%. Lasciamo riposare l’impasto in frigo tutta la notte. Al mattino spostiamo l’impasto a temperatura ambiente per 2-3 ore, poi prendiamo l’impasto, lo sgonfiamo e ne ricaviamo 4 panetti che lasceremo lievitare fino al raddoppio. Stendiamo la pizza partendo dal centro cercando di non rompere le bolle d’aria, condire a piacere e cuocere a 250° per 8-10 minuti.Anche l’orzo offre un ottimo apporto proteico e rispetto al farro è probabilmente più delicato come sapere, e si presta bene, oltre alle minestre, anche a dei piatti freddi, oltre ad un condimento classico come quello da insalata di riso, un simpatica e originale, oltre che estremamente light è l’insalata di orzo, carote, lime e zenzero.
Lessare l’orzo in acqua o in brodo. In una ciotola preparate un’emulsione di olio extravergine d’oliva, succo di un lime, la buccia dello stesso lime grattugiata, un pezzetto di zenzero grattugiato, e julienne di carote. Aggiungere l’orzo, mescolare, e lasciare riposare in frigo fino al momento di consumare.
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