asti spumante








Introduzione

Asti spumante come ci suggerisce la parola stessa, è un vino spumante dolce DOCG.

Tenete sempre presente che Asti spumante ed il Moscato d'Asti, anche se fanno parte della stessa denominazione ed essendo inoltre prodotti ricavati dal Moscato bianco, sono due tipologie di vino completamente differenti, il primo è uno spumante come lo intendiamo noi, il secondo no.

Il vino stesso ha dato il nome al bicchiere, ovvero la Coppa Asti.

In Italia l'Asti spumante è il prodotto più esportato e lo spumante dolce con denominazione il più conosciuto al mondo.

La primissima delimitazione dell'area di produzione di questa bevanda risale al lontano 1932.

I comuni compresi erano ben 45, ora elenchremo una parte di esse:

Aqui Terme (AL), Alice Bel Colle (AL), Asti, Bistagno (AL), Calamadrana (AT), Bubbio (AT), Calosso (AT), Canelli (AT), Camo (CN), Cassine (AL), Cassinasco (AT), Castagnole Delle Lanze (AT), Castel Rocchero (AT), Castel Boglione (AT), Catelletto Molina (AL), Castelnuovo Belbo (AT), Cessole (AT), Castiglione Tinella (CN), Coazzole (AT), Cossano Belbo (CN), Fontanile (AT), Castiglione D'Asti (AT), Fontanile (AT), Grognardo (AL), Incisa Scapaccino (AT), Loazzolo (AT), Mango (CN), Maranzana (AT), Mombaruzzo (AT), Moasca (AT), Moastero Bormida (AT), Neive (CN), Nizza Monferrato (AT), Quaranti (AT), Ricaldone (AL), Rocchetta Belbo (CN) ecc…

Asti spumante

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Storia

Asti spumante Il moscato bianco è una tipologia di vite molto antica che proviene dal bacino Mediterraneo Orientale.

Queste uve riscossero molto successo in particolar modo per il loro dolce sapore una volta appassite.

Intorno al 300 la ricerca di un vino aromatico dal sapore dolce crebbe, grazie soprattutto per il commercio che Venezia aveva con il Mediterraneo Orientale e da qui si diffuse nel nostro paese con il nome di “Vino Greco”.

L'uva intorno al 1511 venne chiamata “Muscatellum” specialmente negli statuti di “La Morra”, mentre nel 1579 vennero richieste dalla cumità di Santo Stefano Belbo da parte del duca di Mantova.

Alla fine del sedicesimo secolo, Givan Battista Croce, ovvero gioielliere del Duca di Savoia “Carlo Emanule II” si trasferì in Pimonte e possiamo considerarlo secondo quanto dice Renato Ratti, il fondatore della branca enologica del Piemonte, che da qui con il passare del tempo ha dato origine a vini dolci, dal basso contenuto alcolico e dal sapore dolce, e tra questi anche il Moscato d'Asti.

Il Croce che era proprietario di un grandissimo vigneto che si trovava tra Montevecchio e Candia, iniziò a produrre alcuni viti sperimentali che ora si trovano descritti in un libro dal titolo “Della eccellenza e diversità dei vini che sulla montagna di Torino si fanno e del modo di farli,stampato nel lontano 1606.

Questo manuale descrive alcune tecniche anche sono ancora oggi attuali sulla spremitura e sulla purificazione e queste consistono nell'asportare tutte le sostanze impure contenuti nel vino, fino ad arrivare alla descrizione dell'utilizzo a freddo che serviva per fermare la fermentazione.

Con la divulgazione di queste notizie si sviluppò il vino bianco in tutta la regione del Piemonte, fino ad affermarsi sui mercati mondiali.

Il signor Gancia nel 1865 imparò tutte le tecniche che servivano per la realizzazione dello Champagne, applicandole nella sua stessa azienda vinicola con sito a Canelli estendendo la produzione anche alle uve moscate.

A Carlo Gancia possiamo dare il merito di essere stato il primo nel nostro paese in grado di bloccare la fermentazione delle uve dolci con una ripetuta e molto accurata filtrazione del mosto, ottenendo in questa maniera un prodotto ancora più dolce e dal grado alcolico basso che prese il nome di Moscato Champagne.

Questo vino ebbe subito un gran successo ed in pochissimo tempo furono diverse le ditte che iniziarono a produrre questa bevanda.

Tra i tanti ricordiamo: Francesco Cinzano a Santo Stefano Belbo e Santa Vittoria d'Alba, F.lli Cora a Costigliole d'Asti, Martini & Rossi a Montechiaro d'Asti, Contratto, Zoppa, Alessandro, Riccadonna e Contratto a Canelli.

Con il passare del tempo, intorno al ventesimo secolo, le tecniche di realizzazione vennero perfezionate grazie a Martinotti, che mise in atto il sistema di spumantizzazione veloce fatto mediante grandi contenitori, ed Alfredo Marone invece migliorò il metodo di filtrazione mediante pressione.


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asti spumante: Consorzio e tutela

La formazione del Consorzio per la tutela dell'Asti spumante venne costituito ufficialmente il 17 dicembre del 1932 ed il riconoscimento lo ebbe nel 1934.

Il consorzio nasce con l'intento di dare valore alla zona di origine, al vitigno stesso, alla tecnica di realizzazione ed oggi anche per promuovere la conoscenza e diffondere il prodotto in tutto il Mondo, oltre a vigilare le caratteristiche e le qualità della bevanda.

Se durante la produzione ed il controllo, il prodotto dovesse risultare non idoneo, il marchio consortile non verrà attribuito.

Il Consorzio ha sede in Piazza Roma 10 ad Asti, nel palazzo Gastaldi.


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