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Probabilmente fin dall'antico Egitto esisteva qualcosa di molto simile alle piadine, un impasto di acqua e farina cotto in forni a legna, ma sono con la "scoperta" del processo di fermentazione della pasta si è passati a qualcosa più vicino alla nostra idea di piazza. Occorre ricordare che il pomodoro, originario delle Americhe, era del tutto assente in Europa e sulle sponde del mediterraneo in genere, e bisognerà aspettare il Settecento affinchè questo strano frutto rosso entri in maniera preponderante nella cucina italiana e ne diventi protagonista incontrastato.
Verso i primi dell'Ottocento a Napoli esistevano "chioschi" all'aperto che vendevano pizze, si trattava di cibo da strada, ancora oggi e possibile acquistare presso i banchetti lungo i vicoli del centro storico la famosa "pizza a portafoglio" nient'altro che una pizza standard ripiegata 2 volte in modo da poter essere agevolmente mangiata con le mani. Ma la vera consacrazione della pizza si ebbe con la visita di Umberto I che accompagnato dalla consorte, la regina Margherita, trascorse una vacanza a Napoli nella reggia di Capodimonte, correva l'anno 1889, e i sovrani, probabilmente incuriositi da qualche racconto circa questo curioso alimento, invitarono presso la reggia il più famoso pizzaiole napoletano, tale Raffaele Esposito il quale, per l'occasione, preparò una pizza con i colori della bandiera Italiana, il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico. Solo chi ha provato questa meraviglia, fatta da mani sapienti, in una delle storiche pizzerie di Napoli può capire l'entusiasmo con il quale i sovrani accolsero questo piatto. La regina in particolare rimase così colpita che Esposito, da buon napoletano, colse immediatamente l'occasione per intitolare quella pizza alla regina, e dal quel giorno mise nella lista del suo locale la pizza "alla Margherita", il resto è storia. Tellier Paderno-Stampo Multiuso per Ravioli, Panzerotti e Altro, Confezione 5 Pz-Ø 6,25 cm, Ø 8,5 cm, Ø 10,4 cm, Ø 12,4 cm, Ø 17,7 cm Prezzo: in offerta su Amazon a: 15,09€ |
Come anticipato, la pizza è così preziosa da dovere essere protetta, a tal fine è stato redatto un disciplinare per stabilire i requisiti necessari di una pizza napoletana D.O.C.Se avrete pazienza, con qualche accorgimento, potrete ottenere buoni risultati anche a casa.Il metodo lungo prevede una lievitazione di circa 24 ore, occorre quindi partire la sera prima per poter consumare la pizza la sera dopo.Ingredienti per 4-6 persone:200 grammi di semola o farina di grano duro400 grammi di farina 00400 grammi di farina 0 (o farina Manitoba)500 grammi di acqua a temperatura ambiente20 grammi di olio extravergine di oliva20 grammi di sale1 cuccchiaio di zucchero5 grammi di lievito di birraSciogliere il lievito con lo zucchero lavorandolo con le dita fino a quando diventa liquido, aggiungerlo all'acqua e all'olio. Aggiungere la miscela di farine un po' alla volta e verso la metà aggiungere il sale. Dopo avere lavorato in una ciotola o nell'impastatrice trasferite l'impasto su di un piano e lavoratelo con le mani allungandolo e arrotolandolo per almeno 5 minuti. Fatta questa operazione ungere un contenitore e porre in frigo fino al giorno dopo.
Dopo avere lasciato riposare l'impasto in frigo almeno 6 ore o tutta la notte lasciamo a temperatura ambiente per un paio d'ore, poi prendiamo l'impasto e ricaviamo dei panetti da 250 grammi circa e lasciarli lievitare su un piano infarinato o direttamente nelle teglie dove andremo a cuocerle, in questo case le teglie vanno unte. I panetti vanno lasciati lievitare fino al momento di cuocere le pizze, o comunque 3, 4 ore, al riparo da sbalzi di temperatura e coperti con della pellicola o con un canovaccio umido, questo per evitare che si formi una crosta dura che comprometterebbe la riuscita della pizza.
Trascorso il tempo indicato, i panetti dovrebbero essere raddoppiati di volume, è il momento di stendere la nostra pizza. Vietato l'uso del mattarello! La pizza si stende delicatamente partendo dal centro e spostandosi verso i bordi, cercando di spostare tutta l'aria dovuta alla lievitazione senza rompere eventuali bolle. La teglia unta sarà molto utile in questa fase , e sicuramente è preferibile rispetto alla carta da forno, che anche in cottura tratterrebbe umidità ostacolando una perfetta cottura.
La cottura è la cosa più delicata da fare a casa, infatti esistono dei forni elettrici fatti appositamente per la cottura delle pizze, e sono in grado di raggiungere temperature altissime, oltre 350° in modo da cuocere una pizza in 4 minuti circa.Se la cottura avviene nel forno classico sarebbe consigliabile l'uso di pietra refrattaria che opportunamente riscaldata potrebbe favorire la cottura della base della pizza. Potete comunque cuocere la pizza in una semplice teglia antiaderente, l'importante è preriscaldare il forno alla temperatura massima, tipicamente 250°. I tempi di cottura sono molto variabili in base al forno, per cui se la pizza risulta poco cotta sotto sarà opportuno cuocere su un ripiano più basso. Ultimo consiglio, cuocete la pizza inizialmente solo con pomodoro olio e sale, e aggiungete gli altri ingredienti (mozzarella, verdura, salumi) solo dopo 7-8 minuti.
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