Il farro è un alimento molto antico, un tipo di frumento appartenente al genere Triticum che viene coltivato e sfruttato già dall'epoca neolitica. Del genere fanno parte tre specie: il farro piccolo, dal nome scientifico
Triticum monococcum detto anche farro monococco; il farro medio, nome scientifico
Triticum dicoccum detto anche farro dicocco e il farro grande, nome scientifico
Triticum spelta, detto appunto farro spelta.
Tra queste tre specie, quella
piccolo è la prima ad essere stata coltivata a partire dalla specie selvatica, la
Triticum boeticum, la cui esistenza è stata attestata nella Turchia di circa 10 mila anni prima di Cristo, mentre la prima coltivazione umana si attesta intorno al 8.000 avanti Cristo. Quasi subito però venne iniziata la coltivazione del farro medio in quanto quello piccolo riesce a fornire un solo frutto per spiga, mente il medio riesce a fornirne due. Da allora questa è la specie più coltivata nel nostro paese. La specie spelta invece viene coltivata dal 5.000 circa avanti Cristo grazie ad un incrocio fra il farro medio e un altro tipo di frumento, l'
Aegilops squarrosa. Nonostante sia più produttivo e oggi rappresenti la maggior parte delle coltivazioni al mondo, in Italia è poco usato in quanto ha una certa sofferenza al nostro clima.
Anticamente il farro fu molto utilizzato dalle legioni romane come cibo da campagna militare. Il primo utilizzo del farro era infatti quello classico del frumento per la preparazione del pane. Ma il farro ha la particolarità della buccia molto aderente al frutto, e quindi deve prima subire processi di decorticazione. Una volta molto diffuso, oggi è stato soppiantato dal grano tenero, più facile da lavorare ed economico, con rese molto maggiori. Oggi viene coltivato in Italia su pochi ettari toscani della Garfagnana, ed è protetto dalla Indicazione Geografica Tipica. Il farro contiene molte vitamine, fibre e sali minerali e pochissimi grassi. È un ottimo nutriente dietetico, oggi cucinato per lo più come zuppa. Viene comunque ancora panificato, e ultimamente il suo utilizzo è aumentato grazie all'agricoltura biologica.
La zuppa di farro è molto semplice da realizzare, e non comporta particolari esperienze. Per una zuppa da quattro persone dovrete provvedere ai seguenti ingredienti:
250 gr. di farro
200 gr di fagioli borlotti freschi
1 carota
1 sedano
1 cipolla
3 spicchi d'aglio
3 foglie di salvia
5 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 lt di acqua
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Per prima cosa dovrete tagliare finemente la cipolla, la carota e il sedano, ponendoli a cuocere a fuoco basso con tre cucchiai d'olio e uno spicchio d'aglio in una pentola a pressione. Dopo 5 minuti aggiungete i fagioli e lasciate che rosoli per altri 5 minuti. Quindi aggiungete la salvia.
A questo punto aggiungete il litro di acqua e attendete che bollisca prima di chiudere la pentola a pressione. Una volta che la pentola abbia fischiato attendete mezzora a fuoco basso per far cuocere i fagioli, quindi separate la parte solida, i fagioli e gli odori, da quella liquida, il brodo.
Una volta separate le due parti prendete circa i due terzi dei fagioli e passateli nel mixer per farne una purea. Quindi ponete in un tegame due cucchiai d'olio con 2 spicchi d'aglio, fate rosolare e poi ponete il farro a tostare per due o tre minuti. Iniziate quindi ad aggiungere lentamente e a più riprese il brodo della cottura precedente, fino a fine cottura del farro, come da indicazione sulla confezione. Generalmente si tratta di circa 20 minuti. Una volta cotto il farro aggiungete la purea e i fagioli che avevate da parte, salate e impiattate con dell'olio extravergine d'oliva a parte.
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